Home » Osteoporosi: quando preoccuparsi?

Esiste una malattia legata prevalentemente all’invecchiamento: parliamo dell’osteoporosi, una malattia dell’apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità.

Ne parliamo con Patrizia D’Amelio, médicin cheffe, Service de Gériatrie, responsable de l’Unité SAS, Centre Hospitalier Universitaire Vaudois, Svizzera. La professoressa parteciperà ad un incontro organizzato dall’Accademia di Medicina di Torino con la Fondazione per L’Osteoporosi O.N.L.U.S. sullo stesso tema.


QUANDO INIZIARE A PREOCCUPARSI PER LO SVILUPPO DELL’OSTEOPOROSI?

Mi verrebbe da dire che dovrebbe già essere il pediatra a occuparsi dello sviluppo dell’osteoporosi perché è una malattia che vorremmo prevenire più che dover curare dovendo parlare invece della prevenzione più tardive in età adulta sicuramente per la donna dopo la menopausa sia dei forti fattori di rischio oppure dopo l’età dei 60 anni bisogna cominciare a pensarci.

COME FARE PER PREVENIRE L’OSTEOPOROSI?

La prevenzione passa attraverso uno stile di vita corretto e quindi una buona attività fisica attività sportiva attraverso una buona alimentazione quindi l’assunzione di prodotti ricchi di calcio e di proteine.

La prevenzione passa anche attraverso l’assunzione di vitamina D e poi ovviamente come per tutte le patologie croniche l’ideale sarebbe evitare delle brutte abitudini come il fumo di sigaretta e il consumo eccessivo di alcol. Esistono anche alcuni farmaci che se assunti in maniera cronica possono danneggiare lo scheletro e quindi quando il nostro paziente assume dei farmaci come ad esempio il cortisone di cui non può fare a meno bisogna prestare una particolare attenzione alla prevenzione della malattia.

QUALI SONO LE TERAPIE?

Di terapie ne abbiamo parecchie. Diciamo che siamo fortunati rispetto ad altre patologie perché in generale abbiamo 2 grandi categorie di farmaci: farmaci che bloccano il riassorbimento dello scheletro e farmaci anabolizzanti che vanno a stimolare la formazione di un nuovo scheletro.

In mezzo abbiamo un nuovo farmaco che dovrebbe uscire a breve sul mercato che a entrambe le caratteristiche quindi a sia capacità di riassorbire di inibire il riassorbimento dello scheletro sia la capacità di stimolare la formazione di uno nuovo. Tutti questi farmaci che sono sicuramente efficaci devono però sempre essere associati ad una corretta assunzione di calcio e vitamine .

ESISTONO ANCHE DELLE CURE NATURALI?

Ci sono varie sostanze che sono state proposte di volta in volta come avente un possibile effetto sulla salute scheletrica, per tutti che la più conosciuta è la vitamina K; tuttavia nessuna di queste sostanze ad oggi è autorizzata nel trattamento.

Calcio e vitamina D se vogliamo possiamo dire che sono naturali nel senso che noi in genere diamo una integrazione farmacologica ma possiamo anche raggiungere l’integratore di calcio soprattutto più che di vitamina D.

L’alimentazione deve essere quanto più possibile varia questo non solo per l’osteoporosi ma per la prevenzione di tutte le patologie croniche legate all’invecchiamento; per l’osteoporosi in particolare tutti gli alimenti ricchi di calcio che sono soprattutto il latte e derivati ma anche ad esempio la frutta secca ha un ruolo importante.

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