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Pazienti psichiatrici con dipendenze: in Sicilia la prima struttura di “Doppia Diagnosi”

Struttura residenziale "Resilienza"
A Leonforte, in provincia di Enna, apre “Resilienza”, struttura per pazienti psichiatrici con dipendenze, con 20 posti letto in area di degenza specialistica a trattamento intensivo, in attesa di finalizzare l’iter con l’Asp di Enna dopo l’accreditamento della Regione Siciliana.

Anche la Sicilia avrà finalmente la sua prima struttura terapeutico-riabilitativa di doppia diagnosi: un percorso di ricovero dedicato a pazienti che presentano, oltre alle diverse dipendenze patologiche (droghe, alcol, gioco), anche disturbi psichiatrici in comorbilità. Una condizione particolarmente grave che richiede un nuovo modello d’intervento, attraverso un trattamento integrato multi-step, che prevede inoltre il lavoro di rete tra diversi professionisti che collaborano attorno a un progetto di reintegrazione, ponendo nuova attenzione ad un approccio globale alla persona.

 

LA STRUTTURA “RESILIENZA”

Elena Baccio

«È tutto pronto per l’apertura di “Resilienza”, che nascerà a Leonforte, in provincia di Enna, nel plesso adiacente a un’altra nostra struttura dedicata alle demenze senili e alla geriatria (Villa Maria) – sottolinea la dirigente del Gruppo Tigano Elena Baccio – colmando una gravissima carenza territoriale a livello regionale. La comorbilità è una condizione che crea molte difficoltà nella gestione dei due disordini perché, integrandosi tra loro, tendono ad acutizzare la sintomatologia. Le strategie d’intervento tradizionali fino ad ora utilizzate, hanno tentato di formulare risposte separate, spesso parallele, proprio per questo inefficaci. La complessità di tale fenomeno richiede al contrario una strategia operativa innovativa, che consideri primari ambedue i disturbi e, in quanto tali, affrontati in un trattamento che preveda interventi coordinati. Il nostro Gruppo, che ha una forte esperienza nella riabilitazione psichiatrica e che ha inviato dirigenti e operatori presso altre strutture d’eccellenza del nostro Paese al fine di acquisire conoscenze e trasferire le migliori modalità operative, finalmente avvierà una struttura in doppia diagnosi per le dipendenze complesse. L’obiettivo principale è quello di rispondere alle esigenze dei Servizi pubblici con cui da anni lavoriamo in forte collaborazione, e di dare una risposta sanitaria a tutti coloro che non trovano soluzioni adeguate alla complessità dei pazienti da trattare». 

 

ATTIVITÀ TERAPEUTICO-RIABILITATIVA “DOPPIA DIAGNOSI”

Il 18 settembre di quest’anno – con decreto dirigenziale dell’assessorato regionale alla Salute – la società Salustra del Gruppo Tigano, ha ottenuto l’accreditamento regionale per lo svolgimento di attività terapeutico-riabilitativa “Doppia Diagnosi” con la dotazione di 20 posti letto, che potranno accogliere assistiti provenienti da tutta la regione, con la collaborazione dei Dipartimenti di Salute mentale e dei Sert delle Asp provinciali.

«Mancano gli ultimi passaggi burocratici con l’Asp di Enna per finalizzare l’iter – continua la dott.ssa Baccio e aprire agli utenti la residenza in Doppia Diagnosi con l’area di degenza specialistica a trattamento intensivo. Il Gruppo Tigano negli scorsi mesi ha avviato una politica per il reclutamento del personale: educatori, psicoterapeuti, psicologi, assistenti sociali, Trp, che dovranno costituire la rete di laboratori in sinergia con le cooperative e associazioni esterne, per puntare al completo reinserimento dei soggetti nel tessuto sociale. Verrà stipulato inoltre un patto con i residenti, che si occuperanno della conduzione della struttura sotto ogni aspetto: preparazione pasti, governo degli ambienti, manutenzione degli impianti. Sappiamo che il bacino d’utenza investe l’intero territorio regionale e che questo è solo un primo passo per colmare le criticità esistenti. Speriamo che la nostra struttura possa presto diventare “modello” per la tutela della salute e la promozione delle autonomie residue di pazienti gravi, che – oltre all’iter terapeutico – vanno riabilitati anche socialmente».

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