Home » Pronto soccorso: mancano all’appello 4 mila medici

Pronto soccorso: mancano all’appello 4 mila medici

Stipendi più alti per chi lavora nei Pronto soccorso e laureati e specializzandi in Medicina. Queste le proposte di FIASO per superare le criticità dell’emergenza-urgenza.

di Melania Sorbera

Quello dell’emergenza – urgenza è un settore problematico, lo è da anni. La pandemia da Covid-19 ha reso ancora più incerte le condizioni del comparto. La carenza cronica di personale ha portato medici e ordini professionali a proporre tante soluzioni, da Nord a Sud. Alcune hanno raggiunto qualche risultato. Altre devono essere perfezionate e tenere conto dei punti deboli del sistema, prima di tutto dalla mancanza di personale stabilizzato.

 

La proposta di FIASO

La proposta da FIASO, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, parte da Napoli dove si è tenuto l’evento “Emergenza-urgenza, criticità attuali e soluzioni a breve e medio-lungo termine“.

Occorre un provvedimento straordinario che consenta di assumere nei Pronto soccorso sia i laureati in Medicina abilitati all’esercizio della professione, sia gli specializzandi in regime di libera professione, durante il loro percorso formativo. Accogliamo con favore il “Modello Calabria” per il superare la carenza di personale”, ha spiegato Giovanni Migliore, Presidente di FIASO.

Durante l’incontro si è discusso dei principali problemi del settore, come:

  • la carenza di personale – mancano all’appello circa 4mila medici
  • il ricorso inappropriato al Pronto soccorso e la necessità di un filtro più efficace sul territorio
  • la carenza di posti letto negli ospedali
  • un sistema del 118 organizzato in maniera non omogenea su tutto il territorio nazionale.

Ci troviamo di fronte a una situazione di grave emergenza: sempre più concorsi banditi dalle Aziende sanitarie e ospedaliere vanno deserti, com’è accaduto pochi mesi fa proprio al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli che oggi ci ospita. Inoltre, come emerge da una recente rilevazione della SIMEU, nel 2022 circa 600 medici di emergenza-urgenza hanno scelto di dimettersi dai pronto soccorso.

Le cause sono da ricercare negli estenuanti carichi di lavoro e nelle retribuzioni ancora insufficienti per i professionisti che lavorano in prima linea, che non fanno altro che incentivare la fuga dal pubblico al privato, accentuando ancor di più il problema della carenza di organico e mandando in crisi soprattutto gli ospedali situati nelle aree marginali o periferiche – dichiara  ancora il presidente -.

Per superare queste criticità occorre una legislazione di emergenza: un provvedimento straordinario, che resti in vigore per 24-36 mesi, che consenta di assumere nei pronto soccorso sia i laureati in Medicina e Chirurgia abilitati all’esercizio della professione, sia gli specializzandi in regime di libera professione, durante il loro percorso formativo”. “La situazione attuale dell’emergenza-urgenza richiede provvedimenti strutturali a lungo termine che sono indispensabili per rendere efficaci anche misure di emergenza a breve termine“, conclude Fabio De Iaco, presidente di SIMEU – Società Italiana Medicina d’Emergenza-Urgenza.

1 commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pubblicità

Canali 15 e 81 del DGTV in Sicilia

Pubblicità