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Rinnovato il contratto del Comparto Sanità: ecco le novità

E' stato firmato a Roma, qualche giorno fa, il nuovo contratto collettivo nazionale del Comparto Sanità per il triennio 2019-2021. Vediamo le novità.

di Melania Sorbera

Alla firma hanno partecipato i rappresentanti dell’ARAN, Agenzia per la rappresentanza nazionale delle pubbliche amministrazioni della Cisl, Cgil, Uil, Fials, Nursind e Nursing Up.

Il contratto riguarda circa 550mila operatori appartenenti al personale non medico e non dirigente, dipendente del Ssn, degli Izf, degli Irccs, delle Rsa, delle ex Ipab e di altri enti sanitari.

La prima revisione è stata fatta al sistema di classificazione del personale prevedendo cinque aree di inquadramento compresa la nuova area di elevata qualificazione.

Le aree sono: personale di supporto; operatori; assistenti; professionisti della salute e funzionari e personale di elevata qualificazione.

A ciascuna area fanno capo tre ruoli: sanitario; socio-sanitario e amministrativo, tecnico e professionale, della ricerca sanitaria e supporto alla ricerca. Nel sistema di classificazione è prevista anche una rivisitazione del sistema degli incarichi del contratto sanità.

Ad ogni ruolo possono essere attribuiti i seguenti incarichi:

  • incarico di posizione, per il solo personale inquadrato in area di elevata qualificazione;
  • incarico di funzione organizzativa, per il solo personale inquadrato nelle aree dei professionisti della salute e funzionari;
  • incarico di funzione professionale, per il personale delle aree dei professionisti della salute e dei funzionari, degli assistenti e degli operatori.

 

Durata degli incarichi del comparto sanità

Gli incarichi dureranno 5 anni e saranno di tre tipologie: base, media ed elevata complessità.

Le indennità relative a quelli di media ed elevata complessità sono state integrate con importanti aumenti economici. 

Anche le relazioni sindacali hanno visto una significativa revisione, questo nella prospettiva di un ampliamento del rilievo dei moduli partecipativi dell’informazione e del confronto.

 

Modifiche contratti per il comparto sanità

Il contratto ha poi operato anche delle importanti modifiche ad alcuni istituti del rapporto di lavoro attraverso un equilibrato rapporto tra l’estensione dei diritti dei lavoratori e la salvaguardia delle esigenze funzionali e organizzative delle aziende.

E’ stato disciplinato il lavoro agile, previsto dalla legge 81/2017, senza vincolo di luogo e di orario e il lavoro da remoto, con vincolo di luogo e di orario.

Sul piano economico, l’accordo riconosce – a decorrere dal primo gennaio 2021 – un incremento medio a regime degli stipendi tabellari di 91 euro medi per 13 mesi ed una rivalutazione dei Fondi destinati alla contrattazione integrativa di 12 euro mese per 13 mensilità.

Per il nuovo sistema di classificazione professionale è stato inoltre previsto un ulteriore impegno finanziario delle aziende e degli enti del comparto di 13 euro mese per 13 mensilità.

Viene, inoltre, istituita l’indennità di specificità infermieristica per i profili di infermiere, l’indennità di tutela del malato e promozione della salute per altri ruoli sanitari e socio-sanitari ed una specifica indennità destinata al personale operante nei servizi di pronto soccorso.

Considerando le nuove indennità, l’accordo consentirà incrementi medi di circa 175 euro mese, corrispondenti ad una percentuale di rivalutazione del 7,22%.

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