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Quale relazione tra selenio, iodio e tiroide?

Selenio e iodio, due oligoelementi in grado di contribuire al normale funzionamento della tiroide. Vediamo di cosa si tratta.

di Melania Sorbera

Due minerali particolarmente importanti per la tiroide. Lo iodio, componente strutturale degli ormoni tiroidei, senza il quale la tiroide non potrebbe produrre i propri ormoni, e il selenio fondamentale per il benessere dell’organo e prezioso alleato per la terapia di diverse patologie tiroidee.

Un altro motivo per cui iodio e selenio devono essere adeguatamente presenti nel nostro organismo è che un’insufficiente produzione di ormoni tiroidei durante la gravidanza e la prima infanzia può causare degli effetti irreversibili.

LO IODIO

Partiamo dallo iodio. La sua principale fonte alimentare è il pesce. Anche le alghe ne contengono delle buone quantità. In altri alimenti è presente con dei dosaggi molto variabili, si può trovare, ad esempio, nella carne, nel latte, nelle uova e nei cereali. La sua carenza ha diversi effetti negativi anche in termini di crescita e sviluppo ed è il principale fattore di rischio modificabile per il ritardo mentale.

IL SELENIO

Passiamo al selenio. Questo minerale è principalmente noto per la funzione antiossidante e per la funzione che esercita nei confronti del sistema immunitario. Funzione che condivide anche con il selenio. Nel caso della tiroide, esso è necessario per il funzionamento di alcuni enzimi, chiamati appunto selenoproteine, i quali, senza questo elemento, non sono in grado di funzionare correttamente.

LE SELENOPROTEINE

Esistono almeno trenta selenoproteine ma quelle più importanti possono essere ridotte a tre:

la glutatione-perossidasi, un enzima con azione antiossidante, in grado di ridurre gli effetti tossici dei radicali liberi, di ridurre la morte cellulare per apoptosi e di modulare la sintesi della tireoglobulina (TG) e degli ormoni tiroidei (T4, T3);
la iodiotironina deiodinasi, rappresentata da una famiglia di enzimi, noti anche come desiodasi, che determinano l’attivazione o meno degli ormoni tiroidei a livello dei diversi organi;
la tioredoxina reduttasi che ha un’azione ossido-riduttiva per cui protegge dallo stress ossidativo.

TIROIDE DI HASHIMOTO: IL RUOLO DEL SELENIO 

Il selenio, come abbiamo accennato, ha un ruolo nella terapia di alcune patologie della tiroide. Nella tiroidite cronica autoimmune, tiroidite di Hashimoto, comune causa di ipotiroidismo è quello di ridurre, ad esempio, la quantità di auto-anticorpi responsabili di tale patologia, supportare la funzione tiroidea fino alla sua normalizzazione.

Nel quadro di morbo di Basedow, comune causa di ipertiroidismo, una supplementazione di selenio può ridurre gli autoanticorpi e supportare la risposta ai farmaci anti-tiroidei. Inoltre, la somministrazione di selenio, può avere un ruolo positivo anche nelle donne con tiroidite autoimmune in gravidanza e nel ridurre il coinvolgimento oculare nel pazienti affetti da morbo di Graves.

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