Home » Spina bifida: arriva il cerotto che cura il neonato durante la gravidanza
Che la cura della spina bifida potesse essere così all’avanguardia chi lo avrebbe mai detto. Negli Stati Uniti è stato creato un cerotto, contenente cellule staminali, da inserire nel midollo spinale dei neonati permettendo così la cura immediata del disturbo. Dopo il primo intervento, riuscito con successo, ne verranno altri. Vediamo di cosa si tratta.

di Melania Sorbera

Tra i difetti del tubo neurale, quello della spina bifida è uno dei più conosciuti. E’ un difetto congenito, presente alla nascita, in cui la colonna vertebrale del neonato è aperta a causa di un’incompleta chiusura delle parti che costituiscono il canale spinale. In alcuni casi è coinvolto anche il midollo spinale, in altri no. Gli altri difetti del tubo neurale sono: l’anencefalia, ossia la mancanza totale o parziale del cranio e del cervello e l’encefalocele, cioè la fuoriuscita di parte del cervello e delle meningi a causa di una incompleta saldatura delle ossa del cranio. In generale, queste malformazioni del sistema nervoso centrale hanno cause diverse: genetiche, ambientali e nutrizionali.

Quando parliamo di spina bifida, una parte del tubo neurale non si sviluppa o non si chiude correttamente, causando alterazioni che si manifestano con difetti neurologici, come problemi di movimento e perdita di sensibilità degli arti inferiori, alterazioni scheletriche, come: scoliosi, deformità di anche e caviglie, piede equino, difficoltà nel controllo della funzione di organi interni, intestino e vescica e, infine, disturbi metabolici, ad esempio obesità. Il disturbo è permanente ma, generalmente, non evolve nel tempo e nella maggior parte dei casi le persone hanno una discreta qualità di vita. Il modo in cui, oggi, si cerca di prevenire questo disturbo è attraverso l’assunzione di acido folico e folati, la vitamina B9, prima della gravidanza se questa è programmata, durante la gravidanza qualora non lo fosse.

Negli Stati Uniti hanno trovato un modo per curarlo ancor prima che nasca il feto. Lo straordinario intervento, avvenuto nell’ambito di un trial clinico, “CuRe Trial: Cellular Therapy for In Utero Repair of Myelomeningocele” tuttora, in corso alla University of California Davis Health, ha permesso a tre neonati di nascere sani.

Prossimamente sarà ripetuto in altri 35 feti, i cui genitori hanno aderito allo studio. Intanto i primi tre bimbi trattati stanno bene, il loro decorso clinico sarà seguito fino al sesto compleanno di vita. Secondo questo protocollo, le cellule staminali vengono posizionate sul midollo spinale utilizzando un cerotto speciale, composto da materiale biocompatibile, durante l’intervento chirurgico fetale, direttamente in utero. Non solo. Oltre al vantaggio di chiudere la spina bifida ancora prima che il bambino nasca, l’intervento ha altri vantaggi, quello di consentire al cerotto di fare da ponte, determinando una chiusura migliore del tubo neurale. Il risultato quindi, è un miglioramento dal punto di vista clinico, in termini di performance. Le staminali, derivate dalla placenta della mamma, attecchiscono e crescono, infatti, con il feto stesso.

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