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Tumore al seno e ricostruzione mammaria: mercoledì 16 Ottobre il Bra Day all’Ospedale Cervello di Palermo

Naida Faldetta

La giornata internazionale sulla ricostruzione del seno è nata con l’obiettivo di favorire l’informazione, la conoscenza e l’accesso alle tecniche di ricostruzione mammaria.

A Palermo l’evento si celebra all’Ospedale Cervello, Aula Magna, mercoledì 16 ottobre con inizio alle 8,30 con un evento promosso dalla Breast Unit di Villa Sofia Cervello, responsabile la dr.ssa Naida Faldetta.


Palermo, 14 Ottobre 2019

In Italia ogni anno si ammalano di tumore al seno circa 50 mila donne, mentre solo in Sicilia i nuovi casi sono 2500 all’anno. La diagnosi e cura del tumore al seno richiedono oggi un lavoro interdisciplinare cui concorrono radiologi, chirurghi, psicologi, chemioterapisti e altre figure. Questi e altri temi saranno al centro del Bra Day (Breast Reconstruction Awareness Day), giornata internazionale sulla ricostruzione del seno, nata con l’obiettivo di favorire l’informazione, la conoscenza e l’accesso alle tecniche di ricostruzione mammaria. A Palermo l’evento si celebra all’Ospedale Cervello, Aula Magna, mercoledì 16 ottobre con inizio alle 8,30 con un evento promosso dalla Breast Unit di Villa Sofia Cervello, responsabile la dr.ssa Naida Faldetta.  Previsti gli interventi di esperti del settore quali Andrea Gulotta, Naida Faldetta, Antonio Perino, Antonino Moreci, Elena Safina, Alessandra Santoro, Gabriella Bini, Claudia Lo Castro, che faranno il punto della situazione su tecniche e procedure più recenti. In apertura di lavori interverranno l’Assessore regionale alla salute, Ruggero Razza, il Direttore Generale dell’Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello, Walter Messina e il Direttore sanitario, Aroldo Rizzo, e il Direttore del Dasoe (Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico) Letizia Di Liberti.

Esclusi i tumori della pelle, si tratta della neoplasia più frequente nella popolazione femminile e che causa il maggior numero di decessi in tutte le fasce di età, ed è in assoluto la prima causa di morte per le donne tra i 35 e i 50 anni.

I numeri però dicono che chi viene curato nei centri di senologia specializzati, in cui sono presenti équipe multidisciplinari, ha più possibilità di guarire. Le donne trattate nelle Breast Unit, come quella del Cervello che prende in carico ogni anno circa 200 casi, hanno una percentuale di sopravvivenza più alta del 18% rispetto a chi si rivolge a strutture non specializzate, e hanno anche una migliore qualità di vita.

Le donne vengono prese in carico nel percorso che, partendo dallo screening mammografico, prosegue con gli esami radiologici, il primo colloquio, l’accettazione, l’intervento del chirurgo (senologo e oncoplastico), l’intervento dell’oncologia medica con il secondo colloquio e la terapia, la radioterapia e il follow-up. 

Nel corso del Bra Day saranno le donne stesse, fra quelle in cura alla Breast Unit del Cervello, a raccontare la loro esperienza. Insieme a loro saranno presenti gli studenti, per un’azione di sensibilizzazione che quest’anno coinvolge gli alunni dell’ultimo anno dei licei Garibaldi, Benedetto Croce, dell’Alberghiero Cascino, dell’Istituto Einaudi-Pareto, dell’Alberghiero Pietro Piazza. Ci saranno anche momenti di spettacolo, con l’arpista Gabriella Mangiapane e il chitarrista Giovanni Ustica, la voce di Elisabetta Conigliaro dell’Istituto Einaudi, un duo di ballo della scuola di Enzo Paolo Turchi, una sfilata di moda dell’atelier Cos’è con modelle le stesse pazienti della Breast Unit del Cervello, la premiazione del Settimo concorso nazionale di poesia, sui temi legati alla condizione vissuta da chi si imbatte nel tumore al seno. Leggerà le poesie vincitrici l’attrice Emanuele Mulè. Previsto anche un laboratorio gastronomico e verrà sorteggiato un quadro dell’artista Ivana Di Pisa. “Con il Bra Day – sottolinea la dr.ssa Faldetta –  vogliamo spiegare al meglio come funziona la ricostruzione mammaria, per offrire alle donne che si trovano in questa situazione l’opportunità di fare scelte consapevoli. In particolare ai giovani affidiamo, non solo simbolicamente, il compito di diffondere attraverso la scuola e in famiglia la cultura della cura del tumore al seno fino alla ricostruzione.”  

 

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