Home » Violenza sulle donne, cosa è cambiato rispetto all’anno scorso?

Violenza sulle donne, cosa è cambiato in un anno. Esiste un sommerso? Chi ha subito violenza può diventare un abusante? In occasione della Giornata Internazionale della Donna ne parliamo con l’avvocato Federica Laverde, referente sportello antiviolenza della Croce rossa di Caltanissetta e Valentina Botta, psicologa, psicoterapeuta del Cefpas, collaboratrice dell’Ufficio speciale comunicazione per la Salute dell’assessorato alla Salute della Regione Sicilia. Con loro parleremo anche della casa di accoglienza per donne vittime di violenza che la Croce rossa intende aprire a Caltanissetta.


IL FENOMENO DELLA VIOLENZA SULLE DONNE NEL 2021

Negli ultimi anni, la violenza sulle donne ha assunto proporzioni preoccupanti. Nel corso del 2021, il fenomeno ha mostrato un aumento significativo, specialmente in Sicilia. La violenza assistita, in particolare, ha raggiunto livelli allarmanti.

Nonostante l’introduzione del Codice Rosso in Italia, che ha sottolineato l’importanza di combattere questo reato, la situazione rimane critica. La cultura patriarcale e la trasmissione intergenerazionale della violenza di genere contribuiscono all’aggravarsi della situazione.

È fondamentale creare una rete solida di supporto, istituire centri antiviolenza e case di accoglienza, oltre a implementare leggi che coprano tutti gli aspetti del fenomeno. La pandemia di COVID-19 ha amplificato il problema, aumentando la violenza assistita. È necessario affrontare la violenza di genere come una questione di salute pubblica e promuovere l’equità di genere per una società sostenibile.

LA VIOLENZA SULLE DONNE IN SICILIA

La Sicilia si conferma purtroppo una delle regioni italiane dove la violenza sulle donne è particolarmente diffusa. Nel corso del 2021, i casi di femminicidio e violenza di genere hanno raggiunto livelli preoccupanti, posizionando la regione tra le più colpite insieme alla Campania e alla Lombardia.

Questo fenomeno si manifesta in diverse forme, come la violenza psicologica ed economica, ed è spesso perpetrato dagli abusanti, in particolare dai compagni delle vittime.

La situazione in Sicilia è allarmante, come dimostrano le oltre 400 chiamate al numero antiviolenza 1522, che sottolineano la necessità di aiuto e sostegno da parte delle donne. È fondamentale ricordare l’importanza di questo numero di emergenza, poiché rappresenta un punto di riferimento cruciale per le vittime.

Nonostante gli sforzi delle istituzioni e di coloro che si battono per combattere la violenza di genere, sembra mancare un metodo efficace per contrastare questo fenomeno diffuso. Le donne continuano ad essere vittime dei propri compagni o ex partner, evidenziando una cultura patriarcale e possessiva, che considera la donna come un oggetto di proprietà.

La trasmissione intergenerazionale della violenza di genere è un problema rilevante, che contribuisce all’aggravarsi della situazione. Spesso, le giovani donne che denunciano episodi di violenza sono state a loro volta testimoni di violenza nelle relazioni familiari. Questo fenomeno si manifesta anche in altri reati, come il bullismo e il cyberbullismo, che si sono digitalizzati, creando un’ampia diffusione delle immagini e dei video intimi delle vittime sui canali online e sui social media.

Purtroppo, numerosi casi di donne che hanno perso la vita a causa della violenza di genere sono finiti sotto i riflettori mediatici. Questi tragici eventi dimostrano l’urgenza di agire e porre fine a questo problema.

CHE COS’È IL CODICE ROSSO DI CUI ABBIAMO ACCENNATO PRIMA?

Il Codice Rosso rappresenta un importante strumento legale volto a tutelare le donne vittime di violenze. Questa legge si propone di coprire tutti gli ambiti che possano prevenire la commissione di reati o garantire pene più severe in caso di violenza di genere. In particolare, se un reato di femminicidio è preceduto dal reato di stalking, le pene previste diventano ancora più severe.

È fondamentale sottolineare che spesso ci sono segnali che anticipano atti di violenza, ed è compito di tutti incoraggiare le donne a denunciare e intraprendere un percorso che possa portare giustizia. Il Codice Rosso interviene proprio su questo fronte, aumentando le pene e rendendo l’autore dell’atto violento maggiormente consapevole delle conseguenze legali dei propri gesti.

Inoltre, si sta lavorando per rendere l’uomo consapevole della gravità dei propri atti, cercando di sensibilizzarlo sul fatto che un’offesa o un messaggio minaccioso possono comportare gravi conseguenze penali. Si è dimostrato che, a seconda del tenore dei messaggi inviati, possono essere integrati nel reato di stalking o diffamazione, rendendo l’autore ancora più responsabile delle sue azioni.

È importante considerare che la violenza contro le donne può assumere diverse sfumature, inclusa la violenza psicologica. È necessario lavorare su tutti i fronti, poiché spesso la violenza fisica rappresenta solo la fase finale di un percorso di violenza più ampio.

Gli studi hanno evidenziato che è cruciale prestare attenzione ai segnali, alle chiamate ripetute o alle frasi denigratorie, in quanto possono essere i primi campanelli d’allarme che ci permettono di intervenire e prevenire ulteriori tragedie.

L’idea di possessività e controllo sull’altro, espressa spesso con il concetto di “se non sei mia, non sarai di nessun altro”, rappresenta un elemento caratterizzante il comportamento degli autori di violenza. È fondamentale prestare attenzione a questi segnali per evitare di arrivare a episodi estremi. La prevenzione e la consapevolezza sono fondamentali per contrastare efficacemente la violenza sulle donne e promuovere una società più sicura e giusta per tutti.

VIOLENZA DI GENERE: UNA POSSIBILE TRASMISSIONE INTERGENERAZIONALE

È un fenomeno complesso che può avere conseguenze a lungo termine, non solo per le vittime dirette, ma anche per le generazioni future. Nonostante non esista una correlazione diretta tra gli eventi traumatizzanti subiti e la futura abusività delle vittime, è importante considerare il rischio di una trasmissione intergenerazionale della violenza.

Le teorie sulla resilienza ci insegnano che la presenza di un soggetto che possa garantire l’integrità psicologica e il benessere del minore può favorire lo sviluppo sano e positivo del bambino. Tuttavia, questa non è una garanzia sufficiente quando le violenze sono ripetute nel tempo.

Anche l’integrità degli adulti che cercano di mantenere una condizione di stabilità può essere fortemente condizionata dagli abusi subiti in passato. Ad esempio, un padre che non ha mai maltrattato il proprio figlio potrebbe aver invece perpetrato violenze nei confronti della madre. In questo modo, la violenza può essere trasmessa attraverso le generazioni.

È importante evitare di minimizzare la gravità della violenza sulle donne. Questa assume diverse forme, che vanno dall’ambito economico a quello psicologico, fisico e sessuale. Più la violenza si radica nella memoria dello sviluppo del minore, più risulta difficile superarla e interrompere il ciclo di abusi.

Durante il periodo della pandemia, si sono verificati numerosi casi di reati economici gravi legati al trading online e al gioco d’azzardo. Spesso, le donne sono state le principali vittime di tali reati, che hanno comportato la perdita di ingenti patrimoni familiari. È importante sensibilizzare le famiglie, soprattutto quelle con conti condivisi, affinché si presti attenzione a tali fenomeni.

QUANTO È IMPORTANTE LA PREVENZIONE?

La prevenzione è fondamentale per contrastare la violenza di genere. La legge ha destinato contributi ai professionisti psicologi che operano all’interno delle carceri e degli istituti penitenziari per lavorare sui maltrattanti. È necessario prestare attenzione ai segnali di violenza, come il gaslighting, il controllo e la limitazione dell’autonomia delle donne.

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