Home » Aritmia cardiaca, quali novità terapeutiche?

Quali sono le novità terapeutiche dell’aritmia cardiaca? A “Prima Pagina Salute” parleremo di dispositivi di ultima generazione, farmaci e novità in elettrofisiologia. In collegamento Giuseppe Sgarito, presidente regionale dell’Aiac “Associazione italiana aritmologia e cardiostimolazione” e responsabile del laboratorio di Elettrofisiologia dell’ospedale Arnas Civico di Palermo.


NOVITÀ TERAPEUTICHE DELL’ARITMIA CARDIACA

Le aritmie cardiache rappresentano una vasta gamma di disturbi che richiedono l’attenzione di un cardiologo specializzato. I sintomi più comuni, come la tachicardia e il cardiopalmo, possono indicare la necessità di una valutazione medica approfondita.

Negli ultimi anni, è emersa una figura sempre più importante nel campo delle aritmie cardiache: il cardio-aritmologo o elettrofisiologo cardiologo.

Questo specialista si occupa non solo dei disturbi legati alla frequenza cardiaca accelerata, ma anche dei problemi di bradicardia e dei sintomi correlati come astenia e stanchezza. È fondamentale consultare un cardiologo specializzato in aritmie per ricevere le cure adeguate e sfruttare le nuove opportunità terapeutiche, tra cui la terapia ablativa interventistica.

In passato, questa figura era sottoutilizzata, ma negli ultimi tempi il suo ruolo è stato sempre più riconosciuto e apprezzato. Le terapie ablativa interventistiche sono diventate sempre più comuni e richiedono un’esperienza e una competenza specifiche. Pertanto, è consigliabile rivolgersi a un cardiologo specializzato in aritmie per ricevere una valutazione accurata e un trattamento adeguato.

QUALI SONO LE ARITMIE PERICOLOSE?

Le aritmie cardiache sono disturbi del ritmo cardiaco che possono influire sulla qualità di vita dei pazienti. Mentre molte aritmie riscontrate in pazienti giovani e pediatrici non sono pericolose, possono essere fastidiose e richiedere l’accesso al pronto soccorso.

Tuttavia, nel caso di aritmie che si verificano in presenza di una cardiopatia strutturale, la prognosi del paziente può peggiorare.

QUALI SONO LE CAUSE DELL’ARITMIA CARDIACA?

Le cause dell’aritmia cardiaca possono essere suddivise in due categorie: aritmie legate a una cardiopatia strutturale e aritmie di origine puramente elettrica.

Nel caso di pazienti con scompenso cardiaco dovuto a precedenti infarti, cardiopatia dilatativa o malattie genetiche, le aritmie possono essere causate dalla dilatazione delle camere cardiache e dalla formazione di cicatrici e fibrosi all’interno dell’atrio e del ventricolo. Queste aritmie possono includere la fibrillazione atriale e aritmie ventricolari, che possono essere più pericolose.

DIAGNOSI DELLE ARITMIE CARDIACHE

La diagnosi delle aritmie cardiache richiede una valutazione cardiologica iniziale e un elettrocardiogramma di base. Tuttavia, poiché molte aritmie possono essere parossistiche e si verificano in modo intermittente, potrebbe essere necessario utilizzare strumenti di monitoraggio più prolungati.

Un dispositivo chiamato loop recorder può essere impiantato sottocute e permette di registrare il ritmo cardiaco per un periodo superiore a tre anni. Questo dispositivo può essere collegato a un’app sul telefono del paziente per segnalare i sintomi e i periodi in cui si verificano le aritmie.

TRATTAMENTO DELL’ARITMIA CARDIACA

I farmaci antiaritmici sono spesso utilizzati per il trattamento delle aritmie cardiache, anche se le opzioni terapeutiche farmacologiche sono rimaste relativamente stabili nel corso degli anni. Tuttavia, i progressi maggiori sono stati raggiunti attraverso approcci terapeutici interventistici.

Le ablazioni cardiache, che coinvolgono la creazione di lesioni puntiformi nel cuore per interrompere il circuito elettrico anomalo, sono diventate sempre più efficaci nel trattamento di alcune aritmie.

QUALI SONO LE ULTIME NOVITÀ TERAPEUTICHE?

La diagnosi dell’aritmia cardiaca è un passaggio cruciale nel percorso terapeutico. Oltre al controllo cardiologico e all’elettrocardiogramma di base, è necessario adottare strumenti di monitoraggio più avanzati per analizzare il ritmo cardiaco in maniera approfondita. In questo contesto, le nuove terapie basate sul loop recorder rappresentano una significativa novità.

Il loop recorder è un dispositivo impiantato sottocute a livello para sternale, che registra il ritmo cardiaco in modo continuativo per un periodo di tempo superiore alle 24-48 ore. Questo strumento di dimensioni ridotte, paragonabili a una mini pen drive, è in grado di monitorare il ritmo cardiaco per oltre tre anni grazie alla durata della batteria.

Oggi, alcuni loop recorder offrono anche la possibilità di collegamento Bluetooth o addirittura al telefonino del paziente tramite un’app dedicata. Attraverso questa applicazione, il paziente può annotare sintomi, il periodo di insorgenza e altre informazioni utili, che vengono poi analizzate a distanza dai medici. I dati raccolti vengono inviati a un server che consente ai professionisti di monitorare e controllare la situazione in tempi molto brevi.

L’utilizzo del loop recorder si rivela particolarmente utile nei casi in cui i sintomi aritmici siano parossistici e non frequenti. Spesso, infatti, i pazienti possono sperimentare episodi aritmici dopo lunghi periodi di assenza. Questo strumento consente di catturare e analizzare tali episodi, fornendo informazioni preziose per la diagnosi e il follow-up del paziente.

IL MONITORAGGIO OLTRE LA DIAGNOSI

Oltre alla diagnosi, il loop recorder riveste un ruolo importante nel monitoraggio post-intervento, come nel caso di un’oblazione di fibrillazione atriale. Dopo l’intervento, possono verificarsi aritmie silenti che il paziente non avverte ma che possono essere potenzialmente pericolose. L’impianto del loop recorder consente di valutare l’efficacia della procedura e di individuare eventuali complicanze.

È importante sottolineare che l’impianto del loop recorder non è indicato per tutti i pazienti durante la prima visita. La selezione dei casi da trattare richiede attenzione e considerazione dei fattori clinici specifici. Inoltre, essendo una procedura interventistica, l’impianto comporta dei costi che devono essere valutati caso per caso.

Un’altra indicazione importante per l’utilizzo del loop recorder è la sincope, un sintomo che spesso sfida la comprensione delle sue cause. Il loop recorder si rivela un alleato fondamentale per chiarire in modo preciso e accurato l’origine della sincope, aiutando a dissipare i dubbi diagnostici e adottare le misure terapeutiche appropriate.

FARMACI ANTIARITMICI: UN’ANALISI DELLE OPZIONI DISPONIBILI

La terapia farmacologica per l’aritmia cardiaca si basa ancora ampiamente su farmaci che sono stati utilizzati per decenni. Ad esempio, il Cordarone (amiodarone) rimane uno dei farmaci antiaritmici più efficaci, nonostante sia noto per i numerosi effetti collaterali associati ad esso.

Sebbene questa molecola probabilmente non sarebbe approvata oggi a causa dei suoi effetti avversi, viene ancora utilizzata a causa della mancanza di valide alternative. Pertanto, la ricerca di nuovi farmaci antiaritmici è rimasta in secondo piano.

L’evoluzione nella terapia dell’aritmia cardiaca si è spostata verso approcci interventistici che offrono risultati promettenti. Ad esempio, le ablazioni cardiache hanno fatto enormi progressi negli ultimi decenni, diventando un punto di riferimento nella cardiologia. Tuttavia, ci sono sfide nel seguire gli avanzamenti tecnologici a causa della burocrazia ospedaliera, che può limitare l’accesso alle più recenti tecnologie.

Nel contesto degli interventi terapeutici, due innovazioni degne di nota sono i pacemaker senza fili e i defibrillatori sottocutanei. Il pacemaker senza fili, noto come pacemaker “hitless”, viene impiantato direttamente nel cuore attraverso una vena femorale. Questa tecnologia offre vantaggi sia dal punto di vista estetico, essendo invisibile esternamente, che da quello clinico, riducendo il rischio di infezioni associate ai cateteri tradizionali.

I defibrillatori sottocutanei, invece, vengono impiantati in pazienti a rischio di aritmie ventricolari maligne. Questi dispositivi evitano l’uso di cateteri endovascolari e vengono posizionati in una tasca sottocutanea vicino all’ascella. Anche questa tecnologia presenta un vantaggio significativo nella riduzione del rischio di infezioni rispetto ai dispositivi tradizionali.

QUANTO SONO IMPORTANTI I SISTEMI DI MAPPAGGIO TRIDIMENSIONALE?

La rapida evoluzione dei sistemi di mappaggio tridimensionale ha portato ad importanti novità nel campo della terapia dell’aritmia cardiaca. Questi sistemi, che utilizzano cateteri multipolari in grado di acquisire migliaia di punti di anatomia e attivazione dei ritmi, offrono una precisione impressionante nella diagnosi e nel trattamento dell’aritmia cardiaca.

Tuttavia, non sono solo le caratteristiche hardware a fare la differenza, ma anche il progresso nel software che supporta questi sistemi.

In questo contesto, la telemedicina gioca un ruolo fondamentale nella gestione delle aritmie cardiache. L’uso della telemedicina nell’ambito dell’elettrofisiologia cardiaca consente ai pazienti di essere seguiti e monitorati anche a distanza.

I dispositivi cardiaci come defibrillatori e pacemaker possono comunicare con trasmettitori che vengono forniti ai pazienti, consentendo ai medici di ricevere dati continui sui parametri rilevanti e di individuare eventuali criticità. Questa metodica si è dimostrata particolarmente efficace nel ridurre il numero di ospedalizzazioni, soprattutto nei pazienti affetti da scompenso cardiaco.

La telemedicina consente di rilevare precocemente segnali di peggioramento delle condizioni del paziente, consentendo di modificare la terapia e prevenire eventi clinici critici.

QUAL’È LA SITUAZIONE IN SICILIA?

Nonostante l’importanza della telemedicina, attualmente in molte regioni italiane, inclusa la Sicilia, l’erogazione del controllo remoto dei dispositivi cardiaci non è ancora riconosciuta e regolamentata dal nomenclatore.

Ciò rappresenta un problema burocratico che impedisce lo sviluppo di questa metodica, nonostante l’evidente vantaggio per i pazienti. Tuttavia, la pandemia da COVID-19 ha dimostrato la potenza della telemedicina nel monitorare i pazienti in modo efficace e sicuro, stimolando un dibattito su come potenziarla e renderla più accessibile.

Oltre al controllo remoto dei dispositivi, la telemedicina offre una serie di potenzialità che sono state sottostimate in passato. Pertanto, è fondamentale creare un registro regionale in cui vengano raccolti i dati delle cardiologie siciliane.

La raccolta di dati scientifici è essenziale per valutare l’efficacia delle terapie e dei trattamenti, individuare aree di miglioramento e condividere esperienze con altre regioni italiane. La creazione di un registro comune siciliano consentirebbe di dare visibilità al lavoro svolto e favorirebbe la comunicazione e il confronto tra i professionisti.

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