Home » Cardiologia, Siracusa: a Villa Azzurra primo impianto al sud del Loop Recorder
Alla Casa di Cura Villa Azzurra di Siracusa impiantato, per la prima volta al sud, il Loop Recorder, dispositivo di monitoraggio delle frequenze cardiache sui pazienti cardiopatici

CUORE E PRIMO IMPIANTO AL SUD DEL LOOP RECORDER DI BOSTON SCIENTIFIC

L’equipe di Cardiologia della Casa di Cura Villa Azzurra di Siracusa ha effettuato il primo intervento per impiantare l’innovativo dispositivo di monitoraggio delle frequenze cardiache sui pazienti cardiopatici. Ne parliamo con Aldo Centaro, direttore di Cardiologia della struttura sanitaria, una delle prime in Italia a introdurre chirurgicamente questo dispositivo.

 

Cos’è il Loop Recorder?

Il Loop Recorder è un dispositivo innovativo, che permette di monitorare le frequenze cardiache per aritmie ipocinetiche e ipercinetiche. Viene impiantato sottocute, in anestesia locale, e permette il monitoraggio continuo del ritmo cardiaco per un periodo di tempo di tre anni. Durante questo lasso di tempo, esso registra le frequenze del cuore e permette il controllo da remoto.

Uno strumento rivoluzionario dalle dimensioni ridotte, che l’equipe medico chirurgica di Cardiologia ha inserito, di recente, in un paziente attraverso una siringa precaricata. Il vantaggio è che non richiede di essere attivato come il registratore di eventi, per cui, in caso di perdita di coscienza, i dati che contengono l’anomalia non si perdono e possono essere salvati dal paziente quando si riprende. Inoltre, è in grado di registrare aritmie asintomatiche, che non vengono avvertite dal paziente.

 

Le altre applicazioni riguardano:

cadute ricorrenti;
epilessia, l’utilizzo del loop recorder ha permesso di stabilire che alcuni pazienti a cui era stata diagnosticata l’epilessia soffrivano invece di un problema cardiaco che si manifestava con frequenti episodi di sincope;
altre sincopi ricorrenti inspiegate;
palpitazioni, quando possono essere la spia di una cardiopatia;
fibrillazione atriale e ictus criptogenico, un ictus cerebrale di cui non è stato possibile determinare la causa.

Oltre a essere uno strumento utile e capace di garantire un monitoraggio preciso e costante, permette anche di ridurre enormemente lo stress operatorio del paziente, essendo poco invasivo e richiedendo l’anestesia locale. In media il paziente torna a casa in giornata.

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