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Tutela della salute, sicurezza nei luoghi di lavoro e ondate di calore. Le altissime temperature dei giorni scorsi, in Sicilia, e le condizioni climatiche particolari impongono, per alcune tipologie di lavoratori, misure di prevenzione straordinarie. 

Le altissime temperature dei giorni scorsi, in Sicilia, e le condizioni climatiche particolari, rispetto al passato, impongono, per alcune tipologie di lavoratori, misure di prevenzione straordinarie, soprattutto per quei lavoratori che lavorano all’aperto e che sono sottoposti ad altissime temperature. Ne parliamo con il Dott. Antonio Leonardi, Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catania.


CALDO, CLIMA E LAVORO

Il cambiamento climatico e nella fattispecie l’innalzamento delle temperature è un tema fondamentale per la ricerca in ambito occupazionale di soluzioni idonee alla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. È ormai inconfutabile la correlazione e la connessione fra rischio di infortunio sul lavoro associato all’esposizione a temperature estreme.

La valutazione del rischio da calore, che come è noto rientra nell’ambito della valutazione dei rischi (di cui all’art. 28 del D. lgs. 81/2008, richiede l’individuazione e l’adozione, da parte del datore di lavoro, di idonee misure di prevenzione e protezione.

Le temperature eccezionalmente elevate (superiori a 35°C), che rendono difficoltoso lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali e lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore, possono determinare un rischio da stress termico per i lavoratori che esercitano la loro attività all’esterno, in condizioni di caldo eccessivo. Le elevate temperature, infatti, possono causare malori o ridurre la capacità di attenzione del lavoratore, aumentando, di conseguenza, il rischio di infortuni.

 

1. LAVORATORI A RISCHIO

Tutti i lavoratori che svolgono attività all’aperto, in orari di lavoro che spesso comprendono le ore più calde della giornata ad elevato rischio di stress termico (13:00 – 16:00).
I settori più esposti sono:
Agricoltura (comprese serre e trasformazione/spedizione prodotti agricoli), silvicoltura e pesca
Costruzioni
Elettricità, gas e acqua
Industrie all’aperto
Trasporti

 

2. PATOLOGIE LEGATE ALLE ALTE TEMPERATURE

CRAMPI DA CALORE
Sono dolori muscolari causati dalla perdita di sali e liquidi corporei durante la sudorazione.
Cosa fare: I lavoratori con crampi da calore dovrebbero interrompere l’attività e reintegrare i sali minerali persi consumando integratori salini ed eventualmente essere reidratati con una soluzione fisiologica per via orale o endovenosa. È utile massaggiare i muscoli colpiti dal crampo per ridurre il dolore. Se dopo un’ora di riposo il dolore non passa, contattare il medico competente.

DERMATITE DA SUDORE
È il problema più comune negli ambienti di lavoro caldi. È causata dalla macerazione cutanea indotta dalla eccessiva presenza di sudore e si presenta sotto forma di piccoli brufoli o vescicole. L’eruzione cutanea può comparire sul collo, sulla parte superiore del torace, sull’inguine, sotto il seno e sulle pieghe del gomito.
Cosa fare: Il miglior trattamento consiste nello spostarsi in un ambiente di lavoro più fresco e meno umido. L’area dell’eruzione cutanea deve essere mantenuta asciutta. Eventualmente può essere applicato del talco sull’area colpita per diminuire il fastidio, mentre è sconsigliato l’utilizzo di unguenti o creme che potrebbero peggiorare la situazione.

SQUILIBRI IDROMINERALI
Conseguenti a profuse perdite idriche, in genere dovute a sudorazione e a iperventilazione, in assenza di adeguato reintegro di acqua. Successivamente si instaura un deficit sodico dovuto ad inadeguato ripristino del sodio perso con il sudore. I segni e sintomi della disidratazione sono riportati in Tabella1.
Cosa fare: Stimolare subito il lavoratore a bere in abbondanza. In caso di forte sudorazione, reintrodurre insieme ai liquidi anche i sali minerali persi con uno snack e/o integratori. Se i sintomi non migliorano contattare il medico competente e in caso di sintomi gravi allertare il 118.

SINCOPE DOVUTA A CALORE
Consegue ad un’eccessiva vasodilatazione, con stasi venosa periferica, ipotensione e insufficiente flusso sanguigno cerebrale, e si manifesta con una perdita di coscienza preceduta da pallore, stordimento e vertigini. Può esserci ipertermia fino a 39°C, ma senza abolizione della sudorazione né agitazione motoria.
Cosa fare: In caso di collasso da calore la cosa migliore è chieder l’intervento di un medico, nel frattempo è bene porre l’infortunato in posizione antishock (sdraiato supino sollevandogli le gambe), coprirlo e vigilare costantemente le funzioni vitali.

ESAURIMENTO o STRESS DA CALORE
È caratterizzato da un esaurimento della capacità di adattamento (del cuore e del sistema termoregolatorio), specie in soggetti non acclimatati sottoposti a sforzi fisici intensi. I segni e i sintomi di esaurimento da calore sono riportati in Tabella 1.
Cosa fare: Far spostare il lavoratore in un luogo fresco e, se non è presente nausea, incoraggiarlo a bere acqua fresca con sorsi brevi ma frequenti, ad alleggerire l’abbigliamento e a raffreddare con acqua fredda testa, collo, viso e arti. I lavoratori con segni o sintomi di esaurimento da calore dovrebbero essere portati all’osservazione del medico o al pronto soccorso per la valutazione e il trattamento. Se i sintomi peggiorano, deve essere allertato il 118. Qualcuno deve sempre rimanere con il lavoratore fino all’arrivo dei soccorsi.

COLPO DI CALORE
Si verifica se lo stress da calore non è trattato tempestivamente, quando il centro di termoregolazione dell’organismo è gravemente compromesso dall’esposizione al caldo e la temperatura corporea sale a livelli critici (superiori a 40°C). Si tratta di un’emergenza medica che può provocare danni agli organi interni e nei casi più gravi la morte. I segni e sintomi del colpo di calore sono riportati in Tabella 1.
Cosa fare: Se un lavoratore mostra i segni di un possibile colpo di calore, è necessario chiamare immediatamente il 118. Fino all’arrivo dei soccorsi è importante spostare il lavoratore in un’area fresca e ombreggiata e rimuovere quanti più indumenti possibile, bagnare il lavoratore con acqua fresca, o applicare asciugamani imbevuti d’acqua fresca su testa, collo, viso e arti e far circolare l’aria per accelerare il raffreddamento.

3. FATTORI DI RISCHIO CHE CONTRIBUISCONO ALL’INSORGENZA DELLE PATOLOGIE DA CALORE

alte temperature;
alta umidità dell’aria;
basso consumo di liquidi;
esposizione diretta al sole e ad alte temperature;
intensa attività fisica;
condizioni individuali di suscettibilità al caldo;
assenza di aria ventilata;
utilizzo di indumenti pesanti e dispositivi di protezione.

4. INDICAZIONI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DEI LAVORATORI

INDICAZIONI PER IL DATORE DI LAVORO
consultare il bollettino di previsione di allarme;
identificare i pericoli e valutare i rischi;
informare e formare i lavoratori sui rischi legati al caldo;
programmare il lavoro fisico più pesante nelle ore più fresche, compatibilmente con le esigenze organizzative e produttive;
rendere prioritaria la riduzione dell’attività lavorativa nelle ore più calde (dalle 13.00 alle 16.00);
garantire acqua fresca in diverse postazioni sul luogo di lavoro;
qualora possibile, organizzare il lavoro in modo da minimizzare l’esposizione individuale al sole;
ove possibile mettere a disposizione dei lavoratori luoghi climatizzati per trascorrere le pause;
aumentare il numero delle pause di recupero;
mettere a disposizione DPI idonei per la stagione estiva; fare indossare dei copricapi e indumenti protettivi leggeri, di colore chiaro e in tessuto traspirante;
prevedere un programma di turnazione per limitare l’esposizione al calore dei lavoratori;
ridurre il ritmo del lavoro anche con l’utilizzo di ausili meccanici;
predisporre, qualora fungibili, una rotazione dei lavoratori sulle mansioni più gravose;
evitare di lasciare lavoratori isolati e garantire una sorveglianza reciproca.

I lavoratori seguono le indicazioni del datore di lavoro attenendosi in particolare a:
bere almeno 1 litro di acqua/ora (un bicchiere d’acqua ogni 15 minuti) per una corretta idratazione;
fare pause brevi, ma frequenti in luoghi ombreggiati;
rinfrescarsi periodicamente bagnandosi con acqua fresca;
lavorare in gruppo in momenti della giornata caratterizzati da temperature elevate.

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