Home » Covid-19, report: “Aumentano i nuovi casi. 10 regioni a rischio alto”
Covid-19. Dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità i dati del monitoraggio delle Regioni relativi al periodo tra il 10 e il 16 aprile 2023. Il commento del Prof. Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

REPORT COVID-19: IL COMMENTO DEL PROF. GIOVANNI REZZA

Questa settimana registriamo una tendenza all’aumento dei casi di Covid-19 nel nostro Paese, anche se il tasso d’incidenza resta al di sotto dei 50 casi per 100.000 abitanti, per la precisione 48 casi per 100.000 abitanti. L’Rt invece mostra una tendenza alla diminuzione, siamo a 0,93, quindi al di sotto della soglia epidemica. Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di Terapia Intensiva è rispettivamente al 4,5% e all’1%, quindi in lieve aumento rispetto alla scorsa settimana, anche se al di sotto della soglia di criticità. Per cui, anche se notiamo una tendenza all’aumento nel numero dei casi, seppur limitata, dal punto di vista dell’impatto clinico non si notano assolutamente dei segnali“.

Lo afferma il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, commentando i dati del monitoraggio Covid-19 sullo stato epidemiologico nelle regioni d’Italia.


Punti chiave:

Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 10 aprile – 16 aprile 2023 ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020 e del periodo 14–20 aprile 2023* sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati hanno contratto l’infezione all’inizio di aprile 2023.

* In merito all’andamento della situazione epidemiologica da Covid-19 (link bollettino) si specifica che nella settimana 14-20 aprile 2023 si registrano:
27.982 nuovi casi positivi con una variazione di +28,5% rispetto alla settimana precedente (n: 21.779)
191 deceduti con una variazione di +48,1% rispetto alla settimana precedente (n: 129)
398.788 tamponi con una variazione di +26,0% rispetto alla settimana precedente (n: 316.436)
Tasso di positività del 7,0% con una variazione di +0,1% rispetto alla settimana precedente (6,9%)


Incidenza in aumento: I dati del flusso ISS nel periodo 10/4/2023-16/4/2023 mostrano una incidenza in aumento (42 casi per 100.000 abitanti) rispetto alla settimana precedente (32 casi per 100.000 abitanti nel periodo 3/4/2023-9/4/2023). Trend in aumento anche nel dato più recente censito dal Ministero della Salute (48 casi per 100.000 abitanti nel periodo 14/4–20/4/2023 vs 37 casi per 100.000 abitanti nel periodo 7/4–13/4/2023).

La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia d’età 90+ anni con un’incidenza pari a 93 casi per 100.000 abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente. L’incidenza è in aumento in tutte le altre fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 56 anni, stabile rispetto alle settimane precedenti (dati flusso ISS).

Nel periodo 29 marzo – 11 aprile 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,93 (range 0,87-1,19), in lieve diminuzione rispetto al periodo precedente e al di sotto della soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è invece in aumento e sopra la soglia epidemica: Rt=1,07 (1,02-1,13) al 11/04/2023 vs Rt=0,91 (0,86-0,97) al 04/04/2023. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.

In lieve aumento il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva a livello nazionale: il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva calcolato ai sensi del DM 30 aprile 2020 si situa all’1,1% (99/9.058) il giorno 18/04/2023, rispetto allo 0,9% (85/9.057) il giorno 11/04/2023. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve aumento passando da 85 (11/04/2023) a 99 (18/04/2023), con un aumento relativo del 16,5%. È in lieve aumento anche il tasso di occupazione calcolato dal Ministero della Salute ai sensi del DL 105/2021 relativo ad una data di poco successiva (20 aprile 2023) che era pari a 1,0% vs 0,8% al 13 aprile 2023.

In lieve aumento il tasso di occupazione in aree mediche COVID-19 a livello nazionale: era al 4,5% (2.851/63.316) il giorno 18/04/2023, rispetto al 3,9% (2.487/63.295) il giorno 11/04/2023. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 2.487 (11/04/2023) a 2.851 (18/04/2023), con un aumento relativo del 14,6%. È in lieve aumento anche il tasso di occupazione calcolato dal Ministero della Salute ai fini degli indicatori decisionali ai sensi del DL 105/2021 relativi ad una data di poco successiva (20 aprile 2023) che è pari al 4,5% vs 4,2% al 13 aprile 2023.

Dieci Regioni/PPAA sono a rischio alto ai sensi del DM 30/4/2020, tutte a causa di molteplici allerte di resilienza. Undici sono a rischio moderato e nessuna è classificata a rischio basso. Tutte le Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza. Dieci Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.

L’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione da SARS-CoV-2 in Italia è in aumento rispetto alla precedente settimana di monitoraggio. È complessivamente basso l’impatto sugli ospedali, ma con un tasso di occupazione dei posti letto in lieve aumento sia nelle aree mediche che nelle terapie intensive.

Si ribadisce l’opportunità, in particolare per le persone a maggior rischio di sviluppare una malattia grave in seguito all’infezione da SARS-CoV-2, di continuare ad adottare le misure comportamentali individuali previste e/o raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento.

L’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali come gli anziani e i gruppi di popolazione più fragili, rappresentano strumenti importanti per mitigare l’impatto clinico dell’epidemia.

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