Home » Covid-19, report: “Contagi e ricoveri in calo. 2 regioni a rischio alto”
Covid-19. Dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità i dati del monitoraggio delle Regioni, a cura della Cabina di Regia, relativi al periodo tra il 30 gennaio e il 5 febbraio 2023. Il commento del Prof. Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

REPORT: IL COMMENTO DEL PROF. GIOVANNI REZZA

Continua a diminuire il tasso di incidenza di casi di Covid-19 nel nostro Paese e questa settimana l’incidenza si fissa a 52 casi per 100.000 abitanti. Per quanto riguarda l’Rt invece vediamo una lieve tendenza all’aumento, siamo a 0,73, però ben al di sotto della soglia epidemica. Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di Terapia Intensiva è rispettivamente al 5,4% e all’1,6%, quindi notiamo ancora una tendenza alla flessione, quindi ad una ulteriore decongestione delle strutture sanitarie. Quindi tutti gli indicatori mostrano ancora un’evoluzione positiva e la situazione pare essere al momento sotto controllo“.

Lo afferma il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, commentando i dati del monitoraggio Covid-19 sullo stato epidemiologico nelle regioni d’Italia.


Punti chiave:

Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 30 gennaio–5 febbraio 2023 ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020 e del periodo 3–9 febbraio 2023 sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati hanno contratto l’infezione nella terza decade di gennaio 2023.

Incidenza in lieve diminuzione: I dati del flusso ISS nel periodo 30/1/2023-5/2/2023 evidenziano una incidenza in lieve diminuzione e pari a 53 per 100.000 abitanti, rispetto alla settimana precedente che era 56 per 100.000 abitanti nel periodo 23/1/2023 -29/1/2023. Anche nel periodo più recente censito dai dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute l’incidenza è in lieve diminuzione (52 nel periodo 3/2–9/2/2023 vs 58 nel periodo 27/1–2/2/2023).

La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia d’età 90+ anni con un’incidenza pari a 103 casi per 100.000 abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente. Si registra una generale diminuzione dell’incidenza in tutte le altre fasce d’età tranne la fascia 20-29, dove si registra un lieve aumento. L’età mediana alla diagnosi è di 53 anni, in lieve aumento rispetto alle settimane precedenti (dati flusso ISS).

Nel periodo 18–31 gennaio 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,73 (range 0,64-0,91), in aumento rispetto alla settimana precedente ma sotto la soglia epidemica anche nel range superiore. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in lieve aumento ma rimane sotto la soglia epidemica: Rt=0,85 (0,80-0,89) al 31/1/2023 vs. Rt=0,78 (0,74-0,83) al 24/1/2023. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.

In lieve diminuzione il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva a livello nazionale: il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva calcolato ai sensi del DM 30 aprile 2020 si situa all’1,9% (174/9.146) il giorno 7/2/2023, rispetto al 2,1% (193/9.146) il giorno 31/1/2023. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in diminuzione passando da 193 (31/1/2023) a 174 (7/2/2023), con una diminuzione relativa del 9,8%. È in lieve diminuzione anche il tasso di occupazione calcolato dal Ministero della Salute ai sensi del DL 105/2021 relativo ad una data di poco successiva (9 febbraio 2023) che era pari a 1,6% vs 1,8% al 2 febbraio 2023.

In lieve diminuzione il tasso di occupazione in aree mediche COVID-19 a livello nazionale: era al 5,7% (3.640/63.587) il giorno 07/02/2023, rispetto al 5,9% (3.781 /63.605) il giorno 31/01/2023. Il numero di persone ricoverate in queste aree è diminuito da 3.781 (31/01/2023) a 3.640 (07/02/2023) con una diminuzione relativa del 3,7%. In diminuzione anche il tasso di occupazione calcolato dal Ministero della Salute ai fini degli indicatori decisionali ai sensi del DL 105/2021 relativi ad una data di poco successiva (9 febbraio 2023) che è pari al 5,4% vs 5,8% al 2 febbraio 2023.

Due Regioni sono classificate a rischio alto ai sensi del DM del 30 aprile 2020, per molteplici allerte di resilienza. Sette sono a rischio moderato e dodici classificate a rischio basso. Dieci Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza. Sei Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.

L’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione da SARS-CoV-2 in Italia è in lieve diminuzione rispetto alla precedente settimana di monitoraggio. Si riduce anche l’impatto sugli ospedali con tassi di occupazione dei posti letto in lieve diminuzione sia nelle aree mediche che nelle terapie intensive.

Si ribadisce la necessità di continuare ad adottare le misure comportamentali individuali e collettive previste e/o raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento.

L’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto clinico dell’epidemia. Si sottolinea l’importanza dei richiami vaccinali negli anziani e nei gruppi di popolazione più fragili, anche considerando la progressiva riduzione dell’effetto protettivo contro l’infezione per SARS-CoV-2 con il passare del tempo, sia dall’infezione pregressa che dalla vaccinazione.

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