Home » Cure oncologiche, cos’è l’ipertermia e come funziona

L’ipertermia, una tecnologia innovativa per trattamenti oncologici che potenzia l’efficacia di quelli tradizionali. Come funziona? Ne parliamo con Antonella Richetti, direttrice della Clinica di Radio-oncologia dello IOSI “Istituto Oncologico della Svizzera Italiana” a Bellinzona in Svizzera.


CHE COS’È L’IPERTEMIA E COME PUÒ AIUTARE NELLA CURA DEL CANCRO?

L’ipertermia è una terapia utilizzata in ambito oncologico per aumentare l’efficacia della radioterapia e della chemioterapia. Consiste nel riscaldamento dei tessuti tumorali a temperature superiori a quelle fisiologiche per un tempo limitato. L’associazione di questa terapia alle terapie classiche è in grado di potenziarne l’efficacia grazie a diversi meccanismi biologici.

Tra questi, il calore aumenta la sensibilità delle cellule tumorali alle radiazioni e ai farmaci, migliorando il flusso sanguigno e l’ossigenazione dei tessuti e attivando il sistema immunitario. La terapia è efficace soprattutto per tumori dell’ambito pelvico, del pancreas, dell’ambito urologico e ginecologico, della mammella e dei sarcomi. In combinazione con la radioterapia e la chemioterapia, l’ipertermia può portare a risultati molto incoraggianti nella lotta contro il cancro.

QUALI SONO I MECCANISMI DI AZIONE?

Riscaldando le cellule tumorali, si migliora l’efficacia della radioterapia perché si aumenta la sensibilità alle radiazioni, che diventano più efficaci. Inoltre, l’ipertermia aumenta l’ossigenazione dei tessuti e il flusso sanguigno, favorendo ulteriormente l’effetto della radioterapia. Anche i chemioterapici possono trarre vantaggio dall’ipertermia, che può migliorare la loro efficacia.

Ma non è tutto: l’ipertermia può distruggere le cellule tumorali attraverso la formazione di radicali liberi, e può anche attivare il sistema immunitario, aiutando il nostro corpo a combattere il tumore.

QUALI SONO I TUMORI CHE POSSONO ESSERE CURATI CON L’IPERTERMIA IN ASSOCIAZIONE CON LA RADIOTERAPIA E LA CHEMIOTERAPIA?

Fino ad oggi, questa terapia si è dimostrata efficace soprattutto in presenza di tumori dell’ambito pelvico, come quelli dell’intestino, del colon e del retto, ma anche tumori addominali (ad esempio del pancreas), dell’ambito urologico (soprattutto della vescica) e ginecologico (dell’utero) e della mammella (soprattutto in caso di recidive locali). Anche i sarcomi, tumori spesso molto aggressivi nei tessuti molli, possono trarre beneficio dall’associazione di radioterapia, chemioterapia e ipertermia.

L’ipertermia può essere utilizzata per trattare una vasta gamma di tumori, tra cui quelli dell‘utero, della vescica, del pancreas, del seno e della cute. Grazie alla tecnologia moderna, i trattamenti di ipertermia sono diventati molto più avanzati rispetto a quelli del passato e sono in grado di riscaldare in modo mirato la sede dove si trova il tumore.

L’associazione dell’ipertermia con la radioterapia e la chemioterapia rappresenta una novità importante nella lotta contro il cancro. Infatti, queste tecniche possono agire sinergicamente per migliorare i risultati del trattamento.

COME FUNZIONA L’IPERTERMIA SULLE CELLULE TUMORALI?

L’ipertermia è una tecnologia che utilizza il calore per distruggere le cellule tumorali. L’effetto del calore sulle cellule tumorali è dovuto ai meccanismi di azione di tipo biologico, che provocano l’eliminazione rapida delle cellule tumorali. L’ipertermia agisce sul DNA delle cellule neoplastiche, potenziando l’efficacia della radioterapia.

L’ipertermia agisce sulla riparazione del danno genetico sul DNA delle cellule tumorali, che le nostre cellule hanno la possibilità di riparare. L’irradiazione che viene potenziata dall’ipertermia rende più semplice l’utilizzo di dosi di radioterapia più elevate, che sappiamo essere più efficaci. L’ipertermia potenzia l’efficacia della radioterapia, riducendo gli effetti collaterali quando si raggiungono dosi elevate.

La radioterapia viene effettuata tutti i giorni per un ciclo di alcune settimane a seconda del tipo di tumore. L’ipertermia viene associata a alcune di queste sedute, di solito una o due volte alla settimana. L’importante è che sia effettuata velocemente dopo la seduta di radioterapia per sfruttarne tutti i vantaggi dell’abbinamento dei due trattamenti. È molto importante che non ci sia una perdita di tempo nello spostarsi tra i due trattamenti.

IPERTERMIA: UNA TERAPIA INNOVATIVA CHE MIGLIORA I TRATTAMENTI ONCOLOGICI

L’ipertermia è una terapia che, abbinata alla radioterapia o alla chemioterapia, consente di aumentare l’efficacia del trattamento oncologico. Questa tecnologia, ancora molto giovane, sta mostrando ottimi risultati nei pazienti oncologici e si prevede che avrà un grande sviluppo nei prossimi anni.

La terapia consiste nel riscaldamento del tessuto tumorale a una temperatura superiore a quella del corpo, utilizzando onde elettromagnetiche o ultrasuoni. Il calore produce una serie di effetti terapeutici, come l’aumento della sensibilità delle cellule tumorali alle radiazioni o ai farmaci, l’attivazione del sistema immunitario e la distruzione delle cellule tumorali stesse.

La seduta di ipertermia dura circa un’ora o un’ora e mezza ed è generalmente ben tollerata dai pazienti, che possono essere accompagnati da un parente durante la terapia. Non ci sono effetti collaterali significativi, se non una lieve sensazione di calore nel tessuto trattato.

Attualmente, l‘ipertermia viene utilizzata soprattutto nei tumori avanzati, ma ci sono numerosi studi in corso per valutare la sua efficacia anche in altri tipi di tumore. Grazie a progetti di finanziamento a livello europeo, si potrà approfondire la conoscenza dei meccanismi di azione della terapia e individuare nuove applicazioni in campo oncologico.

1 commento

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  • Anche per il fegato,il mio compagno ha la cirrosi epatica,poi gli hanno fatto due volte lo step per la birilubina che non scendeva, adesso l’oncologo dice che è scesa ma non a zero ,ed eventualmente incominciare a fare chemio immonologica ,ma lui è molto debole ,mangia pochissimo, quindi la chemio lo butterebbe giù.e’seguito all’ospedale sacco,ma ha tanti dolori ogni giorno non so se è il tumore o lo step .

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