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Quali sono le terapie sintomatiche e sistemiche dell'emicrania e quali sono le novità
Terapie sintomatiche e sistemiche dell’emicrania. Quali sono le novità. Ne parliamo con Esther Reggio, neurologa del Centro Cefalee del Policlinico Rodolico-San Marco di Catania.

Quali sono le terapie sintomatiche e sistemiche dell’emicrania. Quali sono le novità. Ne parliamo con Esther Reggio, neurologa del Centro Cefalee dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico Rodolico-San Marco di Catania.

COS’È L’EMICRANIA E IN CHE MODO LA PROFILASSI FARMACOLOGICA PUÒ AIUTARE?

L‘emicrania è una malattia neurologica fortemente invalidante, rappresenta la terza patologia più frequente e la seconda più grave in fatto di disabilità sociale. E’ una malattia cronica, caratterizzata dal ripetersi di attacchi molto invalidanti, caratterizzati da dolore ma anche da segni di accompagnamento, quali la nausea e il vomito. In Italia, ne soffrono circa 6 milioni di soggetti, di cui 4000 sono donne. Attraverso la profilassi farmacologica è possibile ridurre la frequenza dell’emicrania.

QUALI SONO LE CAUSE DELL’EMICRANIA?

Ci sono alcune condizioni che possono scatenare l’attacco di emicrania in un soggetto predisposto, ad esempio, i cambiamenti di routine, lo stress, nelle donne i fattori ormonali, alcuni fattori alimentari, ecc.… Bisogna spiegare al paziente come riconoscere l’attacco di emicrania, rassicurarlo e soprattutto spiegargli che l’emicrania si cura con la giusta profilassi.

IN COSA CONSISTE LA PROFILASSI FARMACOLOGICA PER LA CURA DELL’EMICRANIA?

La profilassi è la vera cura dell’emicrania, è una terapia farmacologica che ha come scopo quello di ridurre la frequenza e la severità degli attacchi. Una terapia di profilassi dovrebbe ridurre del 50% il numero di giorni al mese di cefalea.

Alcuni farmaci vengono presi in prestito dalla cura di altre malattie. Vengono utilizzati farmaci cardiologici, antiepilettici, antidepressivi. La terapia farmacologica utilizzata in  prima linea consiste nell’utilizzo dei comuni farmaci antidolorifici, come il paracetamolo, i fans e poi esiste una classe farmacologica ormai in commercio da molti anni: i triptani, non prevengono l’emicrania o il mal di testa ma agiscono sul dolore una volta che si è sviluppato.

Essi svolgono la loro azione grazie alla capacità di interferire con i normali meccanismi che regolano la pressione del sangue. Sono dei farmaci specifici sintomatici per l’attacco di emicrania che devono essere presi all’inizio dell’attacco.

COME VIENE PRESCRITTA?

Si può procedere per gradini, cioè dando prima l’antinfiammatorio e poi in un secondo momento il triptano per quei pazienti che hanno nausee, vomito e non possono assumere oralmente la terapia. E’ disponibile una somministrazione per via iniettiva.

Questo farmaco è assolutamente efficace nella maggior parte degli emicranici ma ha anche degli effetti collaterali. Può dare una sensazione di costrizione toracica, formicolio, senso di calore al momento dell’assunzione. Non può essere usato in pazienti cardiopatici, con vasculopatie cerebrali acute, per questo presto nel prossimo anno in commercio avremo dei nuovi farmaci. Naturalmente sono farmaci per cui ci vuole la prescrizione.

MOLTE PERSONE SONO ABITUATE A CURARE L’EMICRANIA DA SOLI, COSA FARE?

Un po’ tutta la popolazione è abituata a gestire l’emicrania e il controllo del dolore attraverso l’acquisto autonomo senza aver sentito prima il medico. Cosa possiamo dire a questa parte della popolazione che, appunto, è abituata al fai da te, molti non sanno che probabilmente i farmaci più efficaci devono essere prescritti dal medico.

Questo porta a quello all’abuso di farmaci, una condizione che espone il paziente a effetti collaterali dovuti all’eccesso di assunzione di farmaci e soprattutto alla cronicizzazione dell’emicrania. Questo porta anche a costi sociali ed economici immensi. Non per niente l’emicrania è una patologia ancora molto sotto diagnosticata e poco trattata. Il paziente convive con la sua emicrania e spesso non essendo seguito in maniera corretta dallo specialista non si cura adeguatamente.

VI È QUALCHE ULTIMA NOVITÀVi FARMACEUTICA NELLA PROFILASSI PER LA CURA DELL’EMICRANIA?

La vera novità è rappresentata dal Fremanezumab, un anticorpo monoclonale umanizzato IgG2 che lega il peptide correlato al gene della calcitonina CGRP, prevenendo in tal modo la sua attività biologica. Fremanezumab è stato studiato in confronto a placebo, rispetto al quale ha determinato in media una riduzione di 1-2 giorni di emicrania al mese.

Vi sono alcuni soggetti che possono accedere alle cure di secondo livello. Sono soggetti con emicrania ad alta frequenza cronica, quindi con più di 8 giorni al mese di mal di testa, che hanno una storia di almeno 3 fallimenti terapeutici con i farmaci di prima linea e un’età maggiore di 18 anni e soprattutto una invalidità valutata dal personale dell’Asp di zona. Occorre accedere in quei centri che sono riconosciuti come centri prescrittori di farmaci contro l’emicrania.

In Italia colpisce 6 milioni di persone, di cui 4 milioni sono donne. In età adulta, tra la pubertà e la menopausa, ne soffre più di 1 donna su 4, circa il 27 per cento. Il Centro catanese rappresenta un punto di riferimento per la diagnosi e cura delle cefalee con circa 1000 accessi ambulatoriali l’anno e una netta prevalenza di donne.

Molte le caratteristiche prese in considerazione nella gestione cura dell’emicrania, tra le quali: la multidisciplinarità delle competenze, la garanzia di un protocollo per la gestione dell’emicrania mestruale, un servizio counselling contraccettivo rivolto alla paziente con emicrania o di supporto per la paziente con emicrania che avvia un percorso di procreazione medicalmente assistita, una presa in carico della paziente con emicrania in gravidanza e allattamento, il sostegno psicologico, la promozione di attività di ricerca sull’emicrania nelle diverse fasi di vita della donna e molto altro.

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