Home » Genotossicità e vaccino anti Covid-19

I vaccini a mRna possano, a lungo termine, provocare l’insorgenza di un tumore o provocare altre alterazioni del genoma umano? Ne parliamo con Carmelo Iacobello, direttore Malattie Infettive Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania, membro SIMIT, la “Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali”.


COSA SIGNIFICA ESATTAMENTE GENOTOSSICITÀ?

Una delle preoccupazioni che circolano riguardo ai vaccini a mRna è la genotossicità, ovvero la capacità di alcune molecole di interferire con il genoma della cellula umana e di modificarlo, producendo effetti a distanza che possono portare a neoplasie su base genetica e altre patologie autoimmuni.

In pratica, si tratta di un fenomeno attraverso il quale alcune molecole, comprese quelle contenute in alcuni farmaci e vaccini, possono alterare il Dna e l’Rna delle cellule del nostro corpo, producendo effetti negativi sulla salute. La genotossicità può manifestarsi anche in modo differito, quindi non è necessariamente immediata.

LA GENOTISSICITÀ È STATA DIMOSTRATA?

I vaccini ad mRna hanno superato numerosi test preclinici e clinici e hanno dimostrato di essere sicuri ed efficaci nella prevenzione del Covid-19. Milioni di soggetti sono stati vaccinati e i risultati sono a favore della vaccinazione.

In questi vaccini il tempo di permanenza delle molecole nell’organismo è particolarmente breve, perché si tratta di molecole fragilissime, che vengono denaturate e dissolte rapidamente, così come vengono denaturate rapidamente le copie di proteina Spike prodotte a partire dall’mRna, ciò significa che, già entro 1 giorno dalla somministrazione, nel nostro corpo è rimasto poco o nulla del prezioso contenuto del vaccino.

NELLA STORIA DELL’UMANITÀ VI SONO STATI CASI DI GENOTOSSICITÀ?

La genotossicità non è una caratteristica esclusiva dei vaccini a mRna, ma può verificarsi anche con altre molecole farmacologiche. In particolare, i farmaci più tecnologici possono favorire la formazione di tumori, soprattutto linfomi.

Nella storia dell’umanità sono stati riscontrati casi di genotossicità durante l’utilizzo della talidomide, un farmaco usato per problemi psichiatrici, che provocò gravi danni agli arti superiori e inferiori dei neonati di donne incinte che lo avevano assunto. Oggi, però, i processi di sperimentazione dei farmaci sono diventati sempre più rigidi e controllati.

COME SI SVOLGONO I PROCESSI DI SPERIMENTAZIONE DEI VACCINI?

Oggi, i processi di sperimentazione dei vaccini si basano su numerose fasi, dalla fase preclinica alla fase clinica, e vengono eseguiti su linee cellulari, cavie o animali da esperimento.

La fase pre-clinica: è la fase iniziale dello sviluppo del vaccino. In questa fase, il vaccino viene testato in laboratorio e su animali per valutare la sua sicurezza e capacità di stimolare una risposta immunitaria.

La fase clinica: è la fase più importante dell’iter di approvazione dei vaccini. In questa fase, il vaccino viene testato su esseri umani attraverso una serie di studi clinici. Questi studi valutano l’efficacia del vaccino e il suo profilo di sicurezza. La fase clinica è divisa in tre fasi:

Fase 1: il vaccino viene testato su un piccolo gruppo di persone per valutare la sua sicurezza e tollerabilità.

Fase 2: il vaccino viene testato su un gruppo più ampio di persone per valutare la sua efficacia e determinare il dosaggio ottimale.

Fase 3: il vaccino viene testato su migliaia di persone per valutare la sua efficacia e sicurezza a lungo termine.

Dopo aver superato tutte le fasi del processo di approvazione, il vaccino può essere autorizzato all’immissione in commercio. Questa autorizzazione è rilasciata dalle autorità regolatorie, come ad esempio l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) o la Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti. Prima di concedere l’autorizzazione, le autorità regolatorie valutano tutti i dati disponibili sulla sicurezza ed efficacia del vaccino.

QUANTO SONO SICURI I VACCINI IN COMMERCIO?

I vaccini sono soggetti a controlli rigorosi per garantire la loro sicurezza ed efficacia. Dopo l’autorizzazione all’immissione in commercio, i vaccini sono ancora soggetti a un monitoraggio costante della sicurezza. Questo monitoraggio viene effettuato tramite il sistema di farmacovigilanza, che raccoglie e analizza i dati sull’uso del vaccino per identificare eventuali effetti collaterali.

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