Home » Gravidanza dopo la chemioterapia

Ha scoperto di aspettare un bambino a cinque mesi di gravidanza mentre riceveva cure oncologiche. Il suo bimbo, 3 chili e 600 grammi, è nato il 15 di marzo al Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo. A raccontarci questa bellissima storia è Vincenzo Minnella, ginecologo di fiducia della madre e responsabile dell’Unità di Pronto Soccorso Ostetrico del Policlinico.


GRAVIDANZA DOPO CHEMIOTERAPIA: IL CASO DI SABRINA

Sabrina, una donna di 35 anni residente a Palermo, una madre coraggiosa che ha affrontato una gravidanza a rischio mentre combatteva contro un tumore alla mammella, rappresenta un messaggio di speranza e resilienza per tutte le donne che si trovano in situazioni complesse simili.

È una guerriera che da oltre 6 anni lotta contro un tumore alla mammella. Nonostante la sua battaglia, ha deciso di intraprendere una gravidanza, nonostante i rischi e le difficoltà. Il suo desiderio di diventare madre per la quarta volta ha portato con sé un insieme di sfide e decisioni cruciali.

LA COMPLESSITÀ DELLE CURE ONCOLOGICHE DURANTE LA GRAVIDANZA

La diagnosi di un tumore mammario durante la gravidanza solleva questioni complesse per la salute sia della madre che del bambino. La maggior parte degli interventi chirurgici necessari ad asportare un tumore possono essere eseguiti senza dover interrompere l’eventuale gravidanza in corso.

Incompatibili sono invece trattamenti come il trapianto di midollo osseo, necessario per trattare alcune forme di leucemia. La somministrazione di chemioterapia, un trattamento efficace per il tumore, solleva dubbi e preoccupazioni riguardo agli effetti sulla crescita e lo sviluppo fetale.

GRAVIDANZA DOPO CHEMIOTERAPIA: COSA È E QUALI SONO LE CONTROINDICAZIONI?

La chemioterapia è un trattamento che utilizza farmaci per distruggere le cellule tumorali nel corpo. È stato accertato che dopo il primo trimestre di gestazione anche molti tipi di chemioterapia, in particolare quelli a base di antracicline, si possono effettuare senza rischi per il feto.

Se possibile, quindi, qualora la diagnosi avvenga all’inizio della gestazione, è necessario aspettare almeno la fine della dodicesima settimana, periodo particolarmente delicato per lo sviluppo dell’embrione, prima di cominciare le cure.

Un altro periodo in cui è meglio evitare il trattamento è quello che precede il parto perché il midollo osseo della mamma e quello del bambino potrebbero non produrre globuli bianchi e piastrine a sufficienza per proteggersi dalle infezioni e per contrastare l’emorragia post-partum. Per questo il trattamento va interrotto entro la 34-35ª settimana di gestazione ed eventualmente ripreso dopo, appena la puerpera si è ristabilita dopo il parto.

GRAVIDANZA DOPO CHEMIOTERAPIA: L’IMPORTANZA DI UNA GESTIONE MULTIDISCIPLINARE

Sabrina è stata supportata da un team medico multidisciplinare composto da oncologi, ginecologi e neonatologi. La gestione coordinata dei professionisti medici ha permesso di valutare attentamente i rischi e i benefici delle cure oncologiche durante la gravidanza. È stata fornita a Sabrina un’approfondita consulenza sulla sua situazione specifica, tenendo conto delle caratteristiche del tumore e dei potenziali effetti sulla salute del bambino.

UN LIETO FINE: GIUSEPPE, IL BAMBINO SANO

Nonostante le avversità, Giuseppe, il bambino di Sabrina, è nato sano intorno alla 38ª settimana di gravidanza. Grazie a un’attenta valutazione prenatale e alla gestione del team medico, è stato possibile dare una rassicurazione a Sabrina sulla salute di suo figlio.

L’importante ruolo degli oncologi, ginecologi e neonatologi ha permesso una gestione efficace del tumore senza compromettere la salute del feto. Alla fine la vita ha prevalso su tutto, dimostrando che è possibile affrontare la maternità anche in condizioni complesse come quelle oncologiche.

UN MESSAGGIO DI SPERANZA PER IL FUTURO

La storia di Sabrina rappresenta una pietra miliare nel campo dell’oncologia e della maternità. Grazie ai progressi nella gestione dei tumori durante la gravidanza, le donne che affrontano una diagnosi di tumore possono ora intraprendere una gravidanza e portare a termine la maternità. La posizione degli oncologi è drasticamente cambiata negli ultimi anni, consentendo alle donne di avere speranza e di affrontare la loro malattia senza dover rinunciare al sogno di diventare madri.

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