Home » Incontinenza urinaria femminile, una patologia sottostimata

L’incontinenza urinaria è una condizione che oggi interessa circa il 30% delle donne. Come si riconosce, come si cura? Ne parliamo con Patrizia Speciale, responsabile dell’Unità di Uroginecologia dell’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello”.


QUALI SONO I SINTOMI DELL’INCONTINENZA URINARIA FEMMINILE?

L’incontinenza urinaria femminile è caratterizzata dalla perdita involontaria di urina, che può accadere in momenti imprevedibili e non controllabili. Esistono due forme principali di incontinenza urinaria: la forma da sforzo e la forma da urgenza.

La prima si manifesta con la fuoriuscita di urina legata a sforzi, come attività fisica, rapporti sessuali, risate e tosse. La seconda è caratterizzata da una perdita involontaria e da una frequenza urinaria aumentata, accompagnata da episodi di nicturia.

QUALI SONO LE CAUSE DELL’INCONTINENZA URINARIA FEMMINILE?

Le cause delle due forme di incontinenza urinaria sono diverse. La forma da sforzo è causata da un aumento della pressione a livello vescicale che non viene compensata dalla pressione al livello uretrale. Nella forma da urgenza, invece, si verifica un’ipercontrattilità del muscolo detrusore della vescica, che si contrae in modo involontario provocando la perdita di urina.

Le donne sono più colpite dall’incontinenza urinaria rispetto agli uomini, soprattutto in età giovane. I fattori di rischio includono gravidanza, parto, età, menopausa, obesità, stipsi, eccessiva sollecitazione del pavimento pelvico, attività sportiva intensa e pregressa chirurgia.

Per diagnosticare l’incontinenza urinaria, è importante effettuare un’accurata intervista alla paziente, mediante una serie di domande specifiche. Sono disponibili anche dei questionari per permettere una maggiore privacy alle pazienti che manifestano questo disagio. Tuttavia, la percentuale di pazienti che si rivolgono per risolvere il problema dell’incontinenza urinaria è ancora troppo bassa rispetto all’incidenza della malattia.

TERAPIA: I PASSI DA SEGUIRE

1. Screenare le pazienti in menopausa ed eventualmente dare una terapia di supporto

La menopausa è uno dei principali fattori di rischio per l’incontinenza urinaria femminile. Pertanto, il primo passo per gestire questa condizione è lo screening delle pazienti in menopausa. In caso di necessità, sarà necessario fornire loro una terapia di supporto, sia locale che sistemica, per ripristinare il corretto equilibrio ormonale.

2. Modificare il proprio stile di vita

Un altro passo importante per gestire l’incontinenza urinaria femminile è modificare il proprio stile di vita. Eliminare il fumo e controllare il peso sono fattori che possono influire positivamente sulla salute della vescica. Inoltre, è importante fare una missione programmata, evitare sforzi eccessivi e attività fisiche controproducenti per il pavimento pelvico, come step, saltelli, addominali e spinte.

3. Potenziare i muscoli del pavimento pelvico

Il terzo passo consiste nel potenziare i muscoli del pavimento pelvico. Questo può essere fatto attraverso esercizi specifici che vengono insegnati alle pazienti durante la prima visita. La riabilitazione del pavimento pelvico può aiutare le pazienti a prendere coscienza dei propri muscoli e a rinforzarli.

4. Terapia chirurgica

Nel caso dell’incontinenza urinaria da sforzo, la terapia chirurgica prevede l’inserimento di una sling al di sotto dell’uretra che va a determinare una compressione graduale dell’uretra stessa.

In questo modo, i movimenti come tosse e risa vengono compensati nella compressione, evitando la fuga dell’urina. Questo tipo di intervento ha un indice di guarigione uniforme in tutta Europa e nel mondo, che va dal 80% al 95%.

Nel caso invece dell’incontinenza urinaria da urgenza, la terapia chirurgica è differente. È possibile fare la stimolazione del nervo tibiale, che è una terapia ambulatoriale che consiste nell’indurre delle stimolazioni a questo nervo.

Nei casi lievi di incontinenza da urgenza o di frequenza urgenza, questo tipo di intervento può migliorare la continenza. In alternativa, si può considerare la neuromodulazione sacrale, che consiste nell’inserimento di un elettro dal livello del forame sacrale che viene collegato con uno stimolatore esterno.

CI SONO DEGLI ESERCIZI SPECIFICI PER GUARIRE DALLA MALATTIA?

Ci sono dei modi per prevenire e curare questa patologia, e gli esercizi per il pavimento pelvico sono uno di questi.

In realtà, non esiste un unico tipo di esercizio adatto a tutte le donne. Alcuni esercizi possono essere più efficaci per alcune forme di incontinenza rispetto ad altre. Tuttavia, l’importante è iniziare a prendersi cura del proprio pavimento pelvico il prima possibile, magari già durante la gravidanza.

In ogni caso, l’esercizio fisico da solo non può risolvere completamente la patologia. In molti casi, la soluzione più radicale è rappresentata dall’intervento chirurgico. Tuttavia, gli esercizi possono aiutare a prevenire l’aggravarsi della situazione e a mantenere il pavimento pelvico tonico.

COME PREVENIRE L’INCONTINENZA URINARIA FEMMINILE?

Innanzitutto, è importante iniziare già durante la gravidanza a prendersi cura del proprio piano perineale, magari avvalendosi del supporto dell’ostetrica. Dopo il parto, può essere utile fare un ciclo di riabilitazione del pavimento pelvico. In ogni caso, bisogna cercare di evitare tutto ciò che può determinare un eccessivo sollecitamento del pavimento pelvico, come l’aumento eccessivo di peso e l’attività fisica eccessiva.

Inoltre, nel periodo perimenopausale è importante prestare attenzione alla carenza ormonale e cercare di trattarla. Anche il fumo può aumentare il rischio di incontinenza urinaria femminile, quindi è consigliabile evitare di fumare.

Infine, è importante che le donne abbiano la consapevolezza del problema e siano consigliate su come prevenire e curare l’incontinenza urinaria femminile. Purtroppo, ci sono ancora pochi centri specializzati in questo tipo di patologia, ma è importante aumentare la consapevolezza su questa problematica, che ha un forte impatto sociale.

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