“Integrazione e continuità tra Ospedale e Territorio oltre il Covid: nuove sfide e tecnologie“. E’ questo il titolo del IX Convegno Congiunto Cardiologico-Internistico Megarese che si è svolto lo scorso week-end all’Hotel Parco delle Fontane a Siracusa e al quale hanno partecipato in qualità di relatori e moderatori medici e professori da ogni parte di Italia.
Integrazione fra ospedale e territorio significa cercare di parlarsi fra chi opera all’interno di una struttura ospedaliera e gli operatori sanitari che invece sono strutturati sul territorio.
Molto spesso queste due figure sono sganciate nel senso che la comunicazione e il modo di interagire fra di loro è lasciata al caso in questo contesto invece noi cerchiamo di realizzare il più possibile una continuità assistenziale per i pazienti che vengono ospedalizzati e che poi devono terminare il loro percorso di cura e e di trattamento e terapia nel territorio.
Non possono infatti rimanere all’interno degli ospedali per cui se il territorio non riesce ad accoglierli bene questi pazienti per esempio con scompenso cardiaco che è purtroppo una delle patologie che pesa molto a livello di spese sanitarie e a livello di ospedalizzazioni.
Oggi valutiamo il paziente nella sua globalità in modo multidisciplinare: il paziente che soffre di patologie che noi definiamo della modernità, della civilizzazione, del benessere e quindi il sovrappeso spesso causa un’intolleranza agli zuccheri che diventa in un secondo momento diabete, colesterolo alto, trigliceridi alti e ha anche altre patologie che noi adesso sappiamo essere correlate e far parte di questo corollario.
Il malato, considerato nella sua globalità, deve avere un approccio non solo diagnostico ma anche terapeutico. Da un punto di vista tecnologico abbiamo tutti i sistemi ablativi di nuova generazione.
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