Home » L’endometriosi: una diagnosi non facile

L’endometriosi. Quanto è difficile la diagnosi e che problemi possono sorgere se non scoperta in tempo? Ne parliamo con Lucia Lo Presti, direttore dell’unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Umberto I dell’Asp di Enna.


CHE COS’È L’ENDOMETRIOSI?

L’endometriosi è una patologia che colpisce le donne e si caratterizza per la presenza di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina. Questo tessuto può insediarsi in diverse sedi e comportarsi come un tessuto endometriale che risponde agli stimoli ormonali, causando sintomi invalidanti e, in alcuni casi, compromettendo la fertilità.

È una condizione medica in cui il tessuto che normalmente cresce all’interno dell’utero, detto endometrio, cresce in altre parti del corpo, come le ovaie, le tube di Falloppio o il peritoneo. Questa condizione può causare dolore pelvico, dolorosi rapporti sessuali, infertilità e altri sintomi debilitanti.

Nonostante siano state formulate diverse teorie, non esiste una causa univoca che spieghi l’insorgenza dell’endometriosi. Una delle teorie più accreditate è quella del riflusso dalle tube che comunicano con la cavità peritoneale, che consente l’impianto del tessuto endometriale in diverse sedi.

QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO?

I fattori di rischio per l’endometriosi includono uno stile di vita poco sano, come l’assunzione di alcol, la mancanza di esercizio fisico e l’assunzione di carne rossa. La familiarità è un altro fattore di rischio, poiché le donne che hanno parenti di primo grado con endometriosi hanno maggiori probabilità di sviluppare la condizione.

QUANTE TIPOLOGIE DI ENDOMETRIOSI ESISTONO?

In base alla localizzazione dei focolai di endometriosi, possiamo distinguere tre tipi principali: l’endometriosi peritoneale, che interessa la membrana che riveste la cavità addominale e gli organi pelvici, ma non l’ovaio; l’endometriosi ovarica, che colpisce l’ovaio; e l’endometriosi profonda, che coinvolge gli strati sottostanti al peritoneo, come i legamenti utero-sacrali o il retto.

QUALI SONO I SINTOMI DELL’ENDOMETRIOSI?

Il primo sintomo della endometriosi è il dolore pelvico. Questo dolore può essere presente durante il ciclo mestruale o in altri momenti del mese. Altri sintomi possono includere:

  • Sanguinamento anomalo
  • Problemi di fertilità
  • Stanchezza cronica
  • Problemi di digestione o dolore durante la defecazione
  • Dolore durante i rapporti sessuali

È importante notare che alcuni di questi sintomi possono essere presenti anche in altre patologie ginecologiche, per cui è importante rivolgersi ad un medico specialista per una diagnosi accurata.

COME AVVIENE LA DIAGNOSI?

La diagnosi di endometriosi può essere difficile e richiede l’esecuzione di esami strumentali come l’ecografia transvaginale, la risonanza magnetica, l’isterosalpingografia o la laparoscopia diagnostica. In alcuni casi, può essere necessario effettuare un prelievo bioptico del tessuto.

Il primo passo per la diagnosi dell’endometriosi è la visita ginecologica. Il medico può chiedere una anamnesi della paziente e valutare i sintomi che presenta. In alcuni casi, può essere necessario effettuare un’ecografia per visualizzare la presenza di eventuali lesioni.

Tuttavia, la diagnosi definitiva della endometriosi avviene spesso tramite una colonscopia, una procedura chirurgica che consente di visualizzare gli organi interni e individuare eventuali lesioni. È importante rivolgersi ad un medico specialista per una diagnosi accurata.

QUALI SONO LE TERAPIE DISPONIBILI?

La terapia per la endometriosi dipende dalla gravità della patologia e dal desiderio di prole della paziente. Le terapie disponibili includono terapia medica e chirurgica.

La terapia medica può includere l’uso di progestinici o di contraccettivi orali, che riducono la quantità di estrogeni nel corpo. In alcuni casi, possono essere prescritti farmaci più potenti come gli inibitori dell’aromatasi o gli analoghi del GNRH.

La terapia chirurgica consiste nella rimozione delle lesioni endometriosiche attraverso la laparoscopia. Questa procedura può essere efficace nel ridurre il dolore pelvico e migliorare la fertilità.

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