Home » Salute penitenziaria: cosa è cambiato dopo l’emergenza pandemica
Gli ultimi dati sui suicidi nelle carceri e le tensioni emerse rappresentano solo la punta di un iceberg che è costituito anche dai limiti cronici della sanità penitenziaria. SIMSPe – Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria lavora da anni sul complesso sistema delle carceri.

SALUTE PENITENZIARIA E DIFFICOLTÀ

Come vengono gestiti i 41 bis, chi sono i carcerati, quali sono i loro bisogni di salute, quali difficoltà deve superare il personale sanitario. Ne parliamo con il professore Sergio Babudieri, direttore scientifico di SIMSPe, Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria e direttore Malattie infettive dell'”Università degli Studi di Sassari”.

Dopo la pandemia adesso serve un rilancio della sanità penitenziaria. In che stato versa?

La pandemia ha interrotto questo processo virtuoso e dopo il lungo stop dovremo ripartire con processi di screening, informazione e formazione. Ogni anno transitano oltre 100mila persone, alle quali deve essere costituzionalmente garantito il diritto alla salute, obiettivo non semplice, complicato da un’organizzazione disomogenea, dal riferimento a due dicasteri, Giustizia e Salute, e alle organizzazioni sanitarie regionali.

Sono aumentati i suicidi, perché?

Gli ultimi dati sui suicidi nelle carceri e le tensioni emerse rappresentano solo la punta di un iceberg che è costituito anche dai limiti cronici della sanità penitenziaria. SIMSPe – Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria lavora da anni sul complesso sistema delle carceri.

Sono 77 in poco più di 10 mesi i suicidi in carcere registrati nel 2022. Un numero impressionante, senza paragoni in epoca recente. La grave carenza di personale sanitario e di formazione specifica, le difficoltà operative per il personale infermieristico, l’assenza di un reale coordinamento tra le regioni sono oggi i problemi principali, che si traducono in un’assistenza sanitaria segnata da gravi criticità, prima fra tutte la carenza di personale.

IL XXIII CONGRESSO SIMSPE

Questo uno dei principali messaggi emersi dal XXIII Congresso SIMSPe – Agorà Penitenziaria, tenutosi a Roma il 17-18 novembre. Talvolta sottovalutati, i problemi odontoiatrici rappresentano una realtà che grava pesantemente sulla salute dei detenuti.

Il reddito del 90% dei detenuti è inferiore al livello della soglia  di povertà e altrettanti hanno un basso livello culturale e di istruzione; il 30-40% dei detenuti è tossicodipendente e altrettanti fanno uso di psicofarmaci, elementi che portano a una soglia del dolore più elevata con il conseguente disinteresse per eventuali cure mediche.

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