Home » Sport che cura: un sostegno per disabilità e fragilità giovanile. In Sicilia è accessibile a tutti?

Ne parliamo a Salute Pubblica con il presidente del Comitato Provinciale ASI di Catania, Angelo Musumeci, e Tania Baglio, presidente dell’Associazione Sindrome di Marinesco-Sjogren: gli amici di Matteo” e medico neuropsichiatra infantile presso l’ASP n.3 di Catania. Intervista al dott. Graziano De Santis, medico sportivo.


SPORT E DISABILITÀ: INCLUSIONE SOCIALE PER PERSONE INABILI

Lo sport è una risorsa preziosa per la cura e l’inclusione sociale, soprattutto per giovani e persone con disabilità in Sicilia. Scopriamo come l’attività sportiva possa essere un potente mezzo di crescita e trasformazione personale, ma anche una soluzione per la fragilità giovanile e una prevenzione per diverse patologie. Esploriamo il panorama delle strutture e iniziative presenti nell’isola, mentre siamo consapevoli della necessità di migliorare e potenziare ulteriormente le opportunità offerte.

SPORT E DISABILITÀ: LO SPORT COME ESPERIENZA FORMATIVA PER LA CRESCITA DEI GIOVANI SICILIANI

Lo sport è molto più di un semplice passatempo; rappresenta un’esperienza formativa completa per lo sviluppo psicofisico e sociale dei giovani siciliani. I benefici che l’attività sportiva porta sono tanti, tra cui un miglioramento dell’autostima, delle capacità di socializzazione e dell’equilibrio emotivo. Tuttavia, le statistiche mostrano una preoccupante diminuzione della pratica sportiva tra i giovani, cosa che richiede azioni concrete per promuovere e sostenere l’attività fisica nell’Isola.

L’IMPORTANZA DEL SOSTEGNO CONCRETO PER LE FAMIGLIE DI RAGAZZI FRAGILI E CON DISABILITÀ

Sebbene le strutture sportive siano fondamentali, il ruolo della famiglia, della scuola e dell’associazionismo nell’Isola rimane cruciale per sostenere i giovani più fragili, compresi quelli con disabilità.

Un rapporto allarmante tra giovani e sport emerge da uno studio condotto da Banca Ifis. Solo un giovane su 10 pratica attività fisica con regolarità, mentre la maggior parte degli appassionati sportivi ha almeno 45 anni. Analizziamo i dati, esplorando le sfide e le opportunità nel promuovere un approccio sportivo più inclusivo e coinvolgente per i giovani in Sicilia, sia attraverso l’implementazione di nuove strutture che l’adozione di politiche di incentivazione all’attività fisica.

LA SITUAZIONE DELLO SPORT IN SICILIA E LA NECESSITÀ DI UN SUPPORTO ALL’INCLUSIONE

I dati statistici dimostrano che la partecipazione allo sport in Sicilia è inferiore rispetto ad altre regioni italiane. Solo il 22% dei ragazzi e il 15% delle ragazze praticano attività sportiva in modo costante, mentre l’aspettativa di vita di una persona adulta è inferiore di tre anni rispetto al centro-nord. Inoltre, chi non pratica sport in modo costante registra una maggiore spesa sanitaria rispetto a chi svolge attività fisica con regolarità.

SPORT E DISABILITÀ: L’IMPORTANZA DELL’ASSOCIAZIONISMO SPORTIVO

Le associazioni sportive rivestono un ruolo cruciale nella promozione dello sport amatoriale e dell’inclusione. Esse lavorano per diffondere l’attività fisica tra tutte le fasce di età e le persone con disabilità, cercando di rendere lo sport accessibile a tutti, indipendentemente dalle loro condizioni. Tuttavia, la mancanza di strutture pubbliche e l’accessibilità limitata rappresentano ancora delle barriere che impediscono una partecipazione più diffusa.

LA SINDROME DI MARINASCO E LO SPORT INCLUSIVO

La sindrome di Marinasco è una malattia neuromuscolare rara che richiede un’attenzione particolare e un approccio personalizzato. Le persone con questa sindrome e altre disabilità possono beneficiare enormemente dalla pratica sportiva inclusiva. Lo sport può migliorare la loro condizione psicofisica, favorire l’integrazione sociale e aumentare l’autostima. Tuttavia, è necessario creare percorsi sportivi specifici e attrezzature idonee per garantire un’esperienza adeguata e inclusiva.

LA NECESSITÀ DI SUPPORTO PUBBLICO

Il sostegno delle istituzioni pubbliche è fondamentale per promuovere l’attività sportiva amatoriale e di base. Lo sport dovrebbe essere considerato un diritto costituzionale, come recentemente previsto dalla modifica dell’articolo 33 della Costituzione. Ciò implica un maggiore impegno e investimento pubblico nella costruzione di strutture accessibili, attrezzature adeguate e percorsi inclusivi per le persone con disabilità.

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