Home » Anziani: degenze prolungate negli ospedali
Negli ospedali gli anziani vengono dimessi 7 giorni più tardi. Oltre 2 giornate di degenza improprie. L’indagine della FADOI, la Società Scientifica di Medicina Interna.

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Degenze prolungate per gli anziani negli ospedali dove vengono dimessi 7 giorni più tardi. Oltre 2 giornate di degenza improprie. Così dice l’indagine FADOI, la Società Scientifica di Medicina Interna.

Commentiamo i dati con Francesco Landi, consulente scientifico di Italia Longeva e direttore del Dipartimento di Scienze dell’Invecchiamento, Ortopediche e Reumatologiche del Policlinico Agostino Gemelli di Roma.


I RISULTATI DEL SONDAGGIO

La survey condotta in 98 strutture indica che dalla data di dimissioni, indicata dal medico, a quella effettiva di uscita passa oltre una settimana nel 26,5% dei casi, da 5 a 7 giorni nel 39,8% dei pazienti, mentre un altro 28,6% sosta dai due ai quattro giorni più del dovuto.

 

DI CHI È LA RESPONSABILITÀ?

È il peso che ricade indebitamente sulla sanità pubblica a causa delle carenze del sistema di assistenza sociale, ma anche dei servizi territoriali sanitari poco attrezzati alla presa in carico di questi pazienti.

 

QUANTO COSTA IL RICOVERO IN STRUTTURA SANITARIA PUBBLICA OGNI GIORNO?

Considerando il costo medio di una giornata di degenza, pari a 712 euro secondo i dati OCSE, fanno in totale un miliardo e mezzo l’anno di spesa che si sarebbero potuti investire in vera assistenza sanitaria.

 

QUAL È IL MOTIVO?

Il 75,5% dei pazienti anziani rimane, impropriamente, in ospedale perché non ha nessun familiare o badante in grado di assisterli in casa, mentre per il 49% non c’è possibilità di entrare in una Rsa. Il 64,3% protrae il ricovero oltre il necessario perché non ci sono strutture sanitarie intermedie nel territorio mentre il 22,4% ha difficoltà ad attivare l’ADI, Assistenza Domiciliare Integrata.

 

COSA AVVIENE, AD ESEMPIO, AL POLICLINICO GEMELLI?

Da noi opera la figura del “geriatra del Pronto Soccorso”, all’interno della cosiddetta Frailty Unit, che, in assenza di acuzie gravi, si attiva per evitare il ricovero in ospedale, rimandando il paziente a casa oppure dirottandolo in Day Hospital.

Altro pilastro è rappresentato dalla Centrale di Continuità Assistenziale, anch’essa gestita da geriatri, che al momento dell’accesso dell’anziano in ospedale valuta il percorso personalizzato migliore per la sua degenza e post degenza.

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