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Cancro alla prostata, addio al bisturi. Arriva la radioterapia ipofrazionata.


RADIOTERAPIA IPOFRAZIONATA: IL CARCINOMA ALLA PROSTATA IN ITALIA

Il cancro alla prostata è una patologia diffusa in Italia, colpendo potenzialmente 8 italiani su 10. Si tratta di un tumore abbastanza aggressivo che richiede solitamente interventi invasivi come la rimozione chirurgica della ghiandola. Tuttavia, una nuova tecnica promettente offre risultati altrettanto positivi per i pazienti, riducendo al contempo i rischi per la funzionalità dell’apparato genitale.

L’INCIDENZA E I FATTORI DI RISCHIO

Secondo i dati dell’ICE (Istituto di Statistica Italiano), circa un uomo su 8 in Italia ha maggiori probabilità di sviluppare il cancro alla prostata nel corso della vita. L’incidenza varia tra il nord e il sud del paese, con 144 casi su 100.000 abitanti al nord e 109 casi su 100.000 abitanti al sud.

La dieta, inclusa la dieta mediterranea, può svolgere un ruolo protettivo, mentre l’obesità e l’abuso di grassi possono aumentare il rischio. Inoltre, la familiarità con casi di cancro alla prostata in primo grado (ad esempio, padre o fratello affetti) può incrementare l’incidenza del tumore.

L’IMPORTANZA DELLA DIAGNOSI PRECOCE

Il cancro alla prostata spesso rimane asintomatico nelle fasi iniziali, rendendo la diagnosi difficile. L’esame del PSA (antigene prostatico specifico) ha rivoluzionato la diagnosi, consentendo l’individuazione precoce di pazienti a rischio e l’esecuzione di biopsie. Attualmente, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è del 91,4%. Tuttavia, una diagnosi precoce rimane fondamentale per ottenere risultati migliori.

QUALI SONO I SINTOMI E I SEGNALI DI ALLARME?

Il cancro alla prostata di solito non causa disturbi evidenti, ma può presentare sintomi urinari quando la prostata è ingrossata e comprime il canale urinario. Gli uomini sopra i 50 anni dovrebbero sottoporsi a una visita urologica annuale e monitorare il livello di PSA. È importante notare che il cancro alla prostata può manifestarsi anche prima dei 50 anni, soprattutto nei casi di familiarità. Pertanto, gli uomini con parenti affetti dovrebbero iniziare le visite urologiche già dai 40 anni.

LA NUOVA TECNICA: MENO RISCHI, STESSI RISULTATI

Fino ad oggi, il trattamento del carcinoma alla prostata prevedeva interventi invasivi, come la chirurgia laparoscopica o robotica, che comportavano rischi di incontinenza urinaria e disfunzione erettile. Tuttavia, la nuova tecnica offre risultati funzionali paragonabili senza incorrere in tali rischi. La rimozione della prostata, delle vescicole seminali e dei linfonodi può essere eseguita in modo meno invasiva.

RADIOTERAPIA IPOFRAZIONATA: UN’OPZIONE PROMETTENTE NEL TRATTAMENTO DEL CANCRO ALLA PROSTATA

Il cancro alla prostata è una malattia che richiede un trattamento accurato e personalizzato per garantire la migliore qualità di vita ai pazienti. Negli ultimi anni, sono state introdotte nuove tecniche di radioterapia che offrono risultati promettenti nel controllo del tumore, riducendo al contempo gli effetti collaterali.

Tra queste opzioni innovative, la radioterapia Ipofrazionata è emersa come un’alternativa efficace e ben tollerata per il trattamento del cancro alla prostata. In particolare, l’uso della radio tip della radioterapia eco frazionata permette di aggredire il tumore senza ricorrere alla chirurgia, garantendo una maggiore preservazione della qualità della vita.

QUAL’È LA DIFFERENZA CON LA RADIOTERAPIA CONVENZIONALE?

Tradizionalmente, la radioterapia convenzionale richiedeva un trattamento di 40 sedute di radiazioni, effettuate cinque volte alla settimana, per un periodo di due mesi. Tuttavia, grazie all’Ipofrazionamento della dose, la radioterapia può essere somministrata in soli 20 o addirittura 5 trattamenti, riducendo significativamente il tempo di terapia. Questa riduzione del numero di sedute non compromette l’efficacia del trattamento, garantendo risultati di sopravvivenza comparabili.

QUALI SONO I VANTAGGI DELLA RADIOTERAPIA IPOFRAZIONATA?

Un aspetto importante della radioterapia Ipofrazionata è la sua capacità di ridurre gli effetti collaterali, in particolare al retto. Poiché la prostata e il retto sono strettamente adiacenti, è fondamentale proteggere il retto dalle radiazioni.

Durante la preparazione del paziente, l’urologo utilizza delle punture per inserire dei re per i che permettono di marcare meglio la ghiandola prostatica. Inoltre, viene inserito un gel che crea uno spazio tra la prostata e il retto, funzionando come un cuscinetto o distanziatore meccanico. Questo gel rimane nel corpo per almeno tre mesi, consentendo al radioterapista di effettuare un piano di irraggiamento preciso.

RADIOTERAPIA IPOFRAZIONATA: POSSONO ACCEDERVI TUTTI?

È importante sottolineare che non tutti i pazienti affetti da carcinoma prostatico possono accedere a questo tipo di trattamento. La malattia presenta una vasta gamma di varianti, dalle forme più innocue che richiedono solo sorveglianza attiva a quelle più aggressive che richiedono interventi più invasivi.

ùAttualmente, la radioterapia ipo frazionata è consigliata principalmente per i pazienti con tumori a basso o medio rischio, in quanto esistono studi clinici che ne supportano l’efficacia.

Tuttavia, è importante considerare che ogni paziente è un caso a sé, e la scelta del trattamento dovrebbe essere basata su una corretta informazione riguardo ai vantaggi e agli svantaggi di ciascuna opzione. Ci sono anche altri fattori da prendere in considerazione, come la presenza di comorbilità o disturbi urinari correlati all’ingrossamento della prostata.

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