Home » Cefalea ed emicrania: quali differenze?
La cefalea o emicrania, è un disturbo molto diffuso. Si stima che il 95% della popolazione ne abbia sofferto almeno una volta nella vita

La cefalea o mal di testa, è un disturbo molto diffuso. Quali differenze tra la cefalea e l’emicrania. Ne parliamo con Maria Gabriella Poeta, neurologa e responsabile Centro Cefalee dell’Ente Ospedali Galliera di Genova.


CEFALEA E EMICRANIA

La cefalea o mal di testa, è un disturbo molto diffuso, si stima che ben il 95% della popolazione mondiale ne abbia sofferto almeno una volta nella vita. Quella tra emicrania e cefalea è, in realtà, una falsa contrapposizione perché non si tratta di due patologie distinte e in contrasto l’una con l’altra.

Quando parliamo di cefalea facciamo riferimento a qualsiasi dolore alla testa che percepiamo al di sopra di una linea immaginaria che collega l’occhio con l’orecchio. L’emicrania è, di conseguenza, un tipo di cefalea con caratteristiche specifiche. Dunque, cefalea e mal di testa sono sinonimi. Ne esistono più di 100 tipologie, divise generalmente in due categorie, cefalee primarie e cefalee secondarie.

COME RICONOSCERE L’EMICRANIA

L’emicrania è la più importante tra le cefalee perché ha delle caratteristiche ben precise che la rendono invalidante per chi ne subisce un attacco. Dal punto di vista scientifico, è una patologia del sistema nervoso centrale che colpisce in maniera particolare i neurotrasmettitori e i circuiti del dolore.

Nel caso dell’emicrania, il dolore è prolungato da un minimo di 4 ore fino a tre giorni e bisogna riscontrare almeno due tra le seguenti quattro caratteristiche:

  • dev’essere un dolore pulsante;
  • l’intensità è media o forte;
  • l’attività motoria (anche attività quotidiane come camminare o salire le scale) peggiora la situazione;
  • la localizzazione è unilaterale, ovvero su un solo lato della testa.

ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

Il riscorso alle tecniche di neuroimaging è indicato in presenza di:

  • ridotta vigilanza o disturbi cognitivi;
  • comparsa del dolore durante sforzi fisici, tosse, coito, starnuti;
  • peggioramento della cefalea nel corso dell’osservazione del paziente;
  • reperti patologici all’esame neurologico;
  • esordio della cefalea dopo i 50 anni;
  • cefalea descritta dai pazienti come “la più intensa mai accusata”;
  • comparsa di una cefalea nuova o di tipo diverso rispetto alle precedenti;
  • cefalea persistente a recente esordio;
  • presenza di aura protratta;
  • cefalea a sede costantemente fissa.

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