Questi alcuni dei sintomi del Long Covid-19. Vediamo quali sono le novità. Ne parliamo con Antonio Giovanni Versace, direttore di Medicina d’Urgenza dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Gaetano Martino di Messina.
COS’È IL LONG COVID-19?
La sindrome da Long Covid-19 comprende due tipologie di condizioni. In un primo caso si ha la persistenza di segni e sintomi che continuano o si sviluppano dopo un’infezione acuta da SARS-CoV-2. Se i sintomi continuano a manifestarsi oltre quattro settimane dall’infezione fino a 12 settimane, si parla di malattia Covid-19 sintomatica persistente. Se i sintomi si prolungano per più di 12 settimane e non possono essere spiegati da nessun’altra condizione, si parla di Sindrome post-Covid.
I SINTOMI DEL LONG COVID-19
Le manifestazioni del Long-Covid sono diverse e includono:
• fatica persistente
• astenia
• dispnea
• mal di testa
• disturbi della vista
• palpitazioni
• difficoltà di concentrazione
• perdita della memoria
• stanchezza eccessiva
• febbre
• debolezza muscolare
• dolori diffusi
• dolori muscolari e articolari
• peggioramento dello stato di salute percepito
• anoressia
• riduzione dell’appetito
Gli organi bersaglio sono del sistema respiratorio, cardiovascolare, nervoso, gastrointestinale, ematologico, endocrino, dell’apparato otorinolaringoiatrico, sulla cute e sui reni.
I disturbi relativi al Long-Covid possono essere la conseguenza di diversi meccanismi, tra cui un danno diretto causato dalla malattia agli organi del corpo, l’anormale coinvolgimento del sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario) o del sistema nervoso.
Per quanto riguarda il sistema immunitario, si pensa che il virus possa avere elementi in comune con alcuni componenti dell’organismo (una relazione chiamata mimetismo molecolare) e che quindi il sistema immunitario, nel tentativo di eliminare il virus, aggredisca per sbaglio anche organi e tessuti del proprio corpo (autoimmunità), danneggiandoli.
Questa ipotesi potrebbe spiegare la maggior frequenza dei danni causati dal Long Covid nelle donne: nelle donne infatti la risposta immunitaria è più forte che negli uomini sia per motivi genetici che ormonali.
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