Home » Cosa sono le terapie ablative imaging – guidate in oncologia

Il ruolo delle terapie ablative in Oncologia si è sviluppato nell’ultimo ventennio, offrendo nuove opzioni in proporzione all’efficacia dei risultati ottenuti. Ne parliamo con Andrea Veltri, docente di Radiologia all’Università di Torino, dell’Accademia di Medicina.


TERAPIE ABLATIVE IN ONCOLOGIA: UNA NUOVA FRONTIERA NELLA CURA DEI TUMORI

Le terapie ablative in oncologia rappresentano un’opzione innovativa per il trattamento dei tumori maligni. Contrariamente al loro nome fuorviante, queste terapie non prevedono l’asportazione fisica del tumore, bensì mirano a distruggerlo localmente senza intervento chirurgico.

Questo approccio transdisciplinare coinvolge radiologi e radioterapisti, che utilizzano strumenti minimamente invasivi e l’immagine diagnostica per raggiungere il bersaglio tumorale. Le terapie ablative offrono una nuova speranza per i pazienti non candidabili alla chirurgia tradizionale, consentendo un trattamento mirato e potenzialmente efficace per diversi tipi di tumori, come quelli al fegato, ai polmoni e ai reni.

Continui progressi nella tecnologia e nella collaborazione tra specialisti promettono ulteriori sviluppi e successi in questa disciplina in continua evoluzione.

TERAPIE ABLATIVE IN ONCOLOGIA: UN’OPPORTUNITÀ PER PAZIENTI CON CONDIZIONI PREESISTENTI

Le terapie ablative in oncologia rappresentano un’opzione rivoluzionaria per pazienti che, a causa di patologie preesistenti, non erano candidati ad interventi chirurgici invasivi.

Queste terapie offrono nuove opportunità per trattare i tumori in modo efficace e sicuro, consentendo ai pazienti di beneficiare di cure mirate e personalizzate. In alcuni casi, queste terapie ablative si sono dimostrate così efficaci da sostituire addirittura l’intervento chirurgico tradizionale.

Una delle prime applicazioni di queste terapie ablative è stata nel trattamento del fegato. Pazienti affetti da cirrosi epatica, una condizione cronica del fegato, non potevano sottoporsi a resezioni chirurgiche. Tuttavia, grazie alle terapie ablative, è ora possibile distruggere i tumori epatici con metodi meno invasivi.

Una delle tecniche utilizzate è l’iniezione di alcol nel tumore, che ne provoca la distruzione. Inoltre, sono state sviluppate altre modalità terapeutiche come l’uso di onde elettromagnetiche o microonde per distruggere il tessuto tumorale termicamente.

IN QUALI ALTRE PATOLOGIA PUÒ ESSERE UTILIZZATA?

Oltre al fegato, queste terapie sono state estese ad altri organi, come i polmoni e i reni. Nel caso dei tumori polmonari, che sono particolarmente difficili da trattare chirurgicamente, le terapie ablative offrono un’alternativa efficace.

Con l’utilizzo di strumenti come le microonde, è possibile distruggere i tumori nel polmone, ottenendo risultati curativi simili a quelli della chirurgia. Nel caso dei tumori renali, è stata sviluppata una chirurgia conservativa del rene, ma le terapie ablative rappresentano un’opzione preziosa per i pazienti che non possono essere sottoposti all’intervento chirurgico tradizionale.

È importante sottolineare che queste terapie non mirano a sostituire completamente la chirurgia, ma a offrire un’alternativa per specifici tipi di tumori e condizioni. L’obiettivo principale di queste terapie ablative è quello di ottenere una cura radicale, non solo una riduzione palliativa del tumore. Tuttavia, esistono alcune limitazioni, come la dimensione del tumore, che deve essere entro certi limiti per poter essere trattato con successo.

È NECESSARIO RIPETERE IL TRATTAMENTO?

Nella maggior parte dei casi, l’obiettivo è ottenere una cura completa già al primo trattamento. Tuttavia, in alcuni casi, potrebbe essere necessario ripetere il trattamento o effettuare ulteriori interventi per garantire una distruzione completa del tumore. Queste decisioni sono prese in base alle caratteristiche del tumore e alla risposta del paziente al trattamento.

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