Home » Cuore, dopo la menopausa donne più a rischio

È diffusa la convinzione che le malattiecardiovascolari siano patologie che colpiscono solo gli uomini, in realtà nelle donne dopo la #menopausa le malattie cardiache sono la prima causa di morte in generale. Quali sono le differenze di genere in questo ambito? Qual è l’età di esordio dei sintomi? La terapia sostitutiva ormonale può essere utile? Ne parliamo con Andrea Spampinato, presidente #Ance, cardiologia italiana del territorio.

Menopausa a rischio

NELLA MALATTIE CARDIACHE VI SONO DIFFERENZE DI GENERE?

Questo è un tema molto interessante e importante, la prevenzione delle malattie cardiache è molto importante sia negli uomini ma soprattutto nelle donne.

Durante la loro età fertile quindi diciamo dalla tenera età fino ai 50 anni circa, le donne sono protette nei confronti delle patologie cardiovascolari dal loro ombrello estrogenico.

Questi ormoni la proteggono dall’insorgenza dell’obesità, dall’ipertensione arteriosa, dall’ipercolesterolemia e dal diabete. Questi sono tutti fattori di rischio importanti e fondamentali che se non prevenuti e non curati per tempo possono provocare la cardiopatia ischemica.

Gli uomini, invece, se conducono una vita già in giovane età abbastanza disordinata, con la presenza di fumo di sigaretta, stress lavorativo, pasti abbondanti e ricchi di grassi possono andare incontro da subito a patologie più gravi. Le donne poi raggiungono gli uomini dopo i 50 anni.

C’è anche da dire che a volte i sintomi tipici della malattia ischemica del cuore, cioè il classico dolore al petto scatenato dallo stress o dallo sforzo spesso nelle donne, soprattutto nelle donne diabetiche non c’è bisogna ricercarlo con un’analisi accurata.

Spesso le donne accusano un affanno che prima non c’era e questo porta ad una sottovalutazione dei sintomi. Anche le malattie coronariche sono diffuse soprattutto tra le donne, il primo campanello d’allarme è un dolore ma può essere anche un fastidio, un bruciore, una piccola oppressione che a volte si irradia alla mandibola, a volte alle braccia e generalmente è scatenato da un evento che richiede un aumento della frequenza cardiaca.

LA TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA NELLE DONNE PUÒ AIUTARE A MIGLIORARE IL LORO STATO DI SALUTE?

Bisogna anche sfatare un falso luogo comune secondo cui la terapia sostitutiva ormonale nella donna oggi viene comunemente usata non solo per contrastare quei fastidiosi effetti collaterali dovuti alla menopausa.

La depressione, le classiche vampate di calore, l’insonnia. La terapia sostitutiva serve a contrastare questi sintomi ma non contrasta chiaramente la progressione delle altre patologie.

Prima si pensava che continuando una terapia sostitutiva ormonale si potesse prevenire l’ipertensione, l’obesità o le dislipidemie, questo è stato confutato da studi epidemiologici molto importanti, quindi la terapia sostitutiva si usa solo per alleviare i sintomi della menopausa ma non per prevenire le patologie cardiovascolari.

COME PREVENIRE LE MALATTIE CARDIACHE?

La prevenzione è fondamentale, è importante innanzitutto una sana attività fisica in entrambi i sessi. Non bisogna considerare l’attività fisica semplicemente come andare in palestra 3-4 volte a settimana, sottoporsi a stress anche fisici intensi. A volte basta anche una camminata veloce di mezz’ora ogni due giorni per evitare un eccesso ponderale, per evitare aumenti della pressione arteriosa e allontanare il rischio di iperglicemie.

Chiaramente occorre mantenere anche una dieta congrua, preferibilmente la nostra dieta mediterranea, equilibrata tra il contenuto di carboidrati grassi e proteine e altrettanto chiaramente è importante l’astensione dal fumo. E’ fondamentale anche un riposo adeguato che nelle ore notturne, deve essere un sonno prolungato evitando risvegli frequenti che possono provocare aumenti della pressione arteriosa durante il giorno.

TRA LE MALATTIE CARDIACHE SI ANNOVERANO ANCHE LE ARITMIE E LA FIBRILLAZIONE ATRIALE, VI SONO DIFFERENZE DI GENERE?

La fibrillazione atriale e l’aritmia più frequente che colpisce sia uomini che donne, con un’età superiore ai 70 anni, le donne sono più a rischio, ed è una delle prime cause di ricovero in ambienti ospedalieri.

Molto spesso però purtroppo decorre asintomatica, questo perché in alcuni soggetti la frequenza ventricolare durante la fibrillazione atriale può essere quasi normale.

Va detto che la fibrillazione atriale sia negli uomini che nelle donne non è un aritmia pericolosa per la vita, l’unico grande rischio se non si riconosce in tempo è il rischio che questa possa generare dei coaguli all’interno del cuore e questi coaguli rompersi e determinare l’ictus cerebrale, una malattia veramente invalidante e debilitante.

La prevenzione in questo caso consiste nella somministrazione di terapia anticoagulante, fatta per tempo può prevenire l’ictus cerebrale.  

VI È UN’ALTRA SINDROME CHE NON È MOLTO CONOSCIUTA ED È LA SINDROME DEL CUORE INFRANTO, DI COSA SI TRATTA?

La sindrome del cuore infranto è una sindrome un po’ particolare. A volte vengono colpiti i giovani e molto spesso anche le giovani donne, dura pochi minuti 15-20 al massimo e regredisce spontaneamente.

La causa è l’eccessivo stress o dolore, inizia con delle palpitazioni improvvise, un senso di costrizione al petto e un attacco di panico che viene risolto con l’uso di ansiolitici o con il conforto di chi ci sta accanto.  

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