Home » Esperienze di eccellenza nella gestione delle patologie croniche

In Sicilia ci sono tante esperienze di eccellenza che riguardano l’integrazione dei servizi assistenziali territoriali e ospedalieri.Alcune di queste saranno implementate al policlinico di Catania. Ne parliamo con il manager Gaetano Sirna. Progetto a cura di SINEOS Healthcare Solutions con il contributo non condizionato di TAKEDA.


PATOLOGIE CRONICHE: ESPERIENZE DI ECCELLENZA NELLA GESTIONE DOMICILIARE INTEGRATA

Le patologie croniche richiedono risposte sanitarie nel territorio. L’esperienza di un progetto di assistenza domiciliare integrata respiratoria ha dimostrato risultati positivi, evitando ricoveri ospedalieri e migliorando la qualità di vita dei pazienti.

Questo modello virtuoso di gestione delle cronicità favorisce l’integrazione tra ospedale e territorio, assicurando un’assistenza adeguata e riducendo i costi del sistema sanitario. L’implementazione di ambulatori gestione integrata e l’utilizzo di strumenti telematici consentono una migliore gestione delle patologie croniche, assicurando un monitoraggio e una cura più efficace.

ASSISTENZA SANITARIA DOMICILIARE INTEGRATA PER LE PATOLOGIE RESPIRATORIE

Uno dei progetti di maggior successo dell’ASL Napoli 2 Nord è stato l’introduzione dell’Assistenza Sanitaria Domiciliare Integrata per le patologie respiratorie croniche. Questo progetto, avviato nel 2006, ha consentito ai pazienti con insufficienza respiratoria cronica grave di ricevere cure domiciliari anziché essere ricoverati in ospedale.

I risultati sono stati straordinari: i pazienti sono rimasti nel comfort del proprio domicilio, evitando il rischio di infezioni ospedaliere e permettendo un notevole risparmio di risorse sanitarie. Ciò dimostra che l’assistenza domiciliare rappresenta una soluzione efficace per le malattie croniche.

GESTIONE PATOLOGIE CRONICHE: L’IMPORTANZA DELL’INTEGRAZIONE OSPEDALE-TERRITORIO

L’integrazione ospedale-territorio per una gestione virtuosa delle patologie croniche è di fondamentale importanza. L’ospedale dovrebbe essere considerato come un punto terminale per le malattie acute, mentre la gestione delle malattie croniche dovrebbe avvenire principalmente a livello territoriale.

L’intervento dello specialista ospedaliero sarebbe necessario solo in casi selezionati. Questo approccio consentirebbe di mantenere i pazienti a domicilio, riducendo l’occupazione dei letti ospedalieri e garantendo un risparmio significativo per il sistema sanitario.

IMPLEMENTAZIONE DI MODELLI INTEGRATI DI GESTIONE DELLA CRONICITÀ

Per implementare un modello virtuoso di gestione delle cronicità, è fondamentale promuovere l’integrazione tra ospedale e territorio. Nel passato, sono state avviate sperimentazioni, come l’ambulatorio di gestione integrata, che ha coinvolto medici di medicina generale e specialisti ospedalieri. Inoltre, l’utilizzo di strumenti telematici e di cartelle cliniche condivise ha favorito la comunicazione e la condivisione delle informazioni tra gli operatori sanitari, migliorando l’assistenza ai pazienti affetti da malattie croniche.

QUAL’È LA SUA VISIONE MANAGERIALE DEL MODELLO CHE LEI VORREBBE IMPLEMENTARE?

La mia visione manageriale si concentra sull’implementazione di un modello di assistenza che sfrutti appieno le potenzialità della tecnologia avanzata per offrire cure domiciliari migliorate. Penso alla possibilità di eseguire esami diagnostici come l’elettrocardiogramma a domicilio, con i risultati inviati e valutati a distanza dagli specialisti.

Questo tipo di assistenza domiciliare può essere implementato in modo efficace, anche se potrebbero esserci alcune sfide all’interno di un’azienda ospedaliera di grandi dimensioni come un policlinico.

Tuttavia, già esistono casi di successo, come le reti di telemedicina, in cui i pazienti vengono assistiti a casa dai medici del 118 o della guardia medica, con esami come l’elettrocardiogramma inviati e interpretati a distanza dagli specialisti. Queste esperienze hanno mostrato risultati positivi, come nelle reti stroke unit o nell’assistenza agli infarti miocardici.

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