Home » Infermieri supplenti dei medici: la polemica continua

Sulla vicenda infermieri supplenti dei medici di famiglia per affrontare la carenza di personale, innescata dalla vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al welfare, Letizia Moratti, la polemica continua. Ne parliamo oggi in studio con Anselmo Madeddu, presidente dell’Ordine dei Medici di Siracusa.


INFERMIERI E MEDICI: PROFESSIONI COMPLEMENTARI

Di Infermieri e Medici ne abbiamo sentito parlare soprattutto durante la Pandemia da COVID. Il presidente nazionale Filippo Anelli ha espresso la sua contrarietà nei confronti di un’iniziativa lanciata dalla regione Lombardia per sostituire il medico di famiglia con altre professioni.

Egli ha descritto la professione infermieristica e quella medica come due professioni assolutamente complementari per il processo di assistenza dei cittadini, e ha spiegato che sostituire il medico di famiglia con un’altra carica professionale sarebbe un errore che avrebbe ripercussioni negative sul sistema sanitario e sulla salute dei cittadini.

Il vero problema, ha sottolineato, non è sostituire i medici con altre figure professionali, ma fornire un adeguato numero di medici e infermieri. Attualmente, infatti, il numero chiuso nelle università ha reso inadeguato il numero di medici e di infermieri formati ogni anno rispetto al reale fabbisogno sul territorio nazionale.

Il presidente Anelli ha evidenziato come il problema delle carenze di organico nel settore sanitario debba essere affrontato con una revisione del piano formativo a livello nazionale, che preveda un adeguato numero di medici e infermieri laureati ogni anno, in modo da far fronte alle esigenze del sistema sanitario.

Una scelta che, se non sarà compiuta dall’attuale classe politica, rischia di ripercuotersi sulla pelle dei cittadini, compromettendo la salute di tutta la popolazione.

L’esperienza del COVID che ha messo in luce l’importanza di medici e infermieri per la salute dei cittadini, è un motivo in più per accelerare il processo di revisione del piano formativo. Anelli ha infatti precisato che la scelta di rivedere l’accesso alle università per la formazione dei medici non è stata compiuta, nonostante se ne parli ormai da mesi, e che la mancanza di medici sul mercato, evidenziata dalle numerose desertificazioni di concorsi pubblici, rappresenta un serio problema per i servizi sanitari.

COSA PREVEDE LA NORMATIVA EUROPEA PER MEDICI E INFERMIERI?

In Italia, ancora non esiste una normativa specifica per la formazione degli infermieri e dei medici. Tuttavia, l’Unione Europea ha previsto una serie di linee guida che gli stati membri devono seguire per garantire una formazione adeguata e standardizzata per i professionisti sanitari.

Una delle norme più importanti riguarda il finanziamento delle borse di studio e degli studi degli specializzandi. Ciò implica la necessità di una compatibilità con il sistema finanziario nazionale per garantire l’immisione nel mercato degli specializzati.

Inoltre, è fondamentale adeguare la formazione dei professionisti sanitari con il piano di finanziamento per garantire un percorso di crescita professionale completo e adeguato.

Da notare inoltre il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che prevede specifici finanziamenti a strutture, logistica ed attrezzature. Tuttavia, non viene previsto un sostegno finanziario per quanto riguarda il personale sanitario. È quindi necessario valutare la centralità delle risorse umane nel garantire la qualità dei servizi sanitari.

La carenza di personale infermieristico e medico è un problema che affligge molte strutture sanitarie in Europa. Nonostante non sia previsto un finanziamento specifico per il personale, è chiaro che senza un adeguato numero di professionisti, le strutture rischiano di rimanere vuote.

COME POSSIAMO SUPERARE QUESTO GAP?

Una possibile soluzione potrebbe essere quella di coinvolgere gli studenti di medicina, che sono tra i pochi del sistema universitario a dover fare esperienza sul campo durante la formazione. Le strutture sanitarie potrebbero offrire posti in più per la formazione, ma manca il personale responsabile per gestirli.

Un aspetto fondamentale della formazione medica è il tutoraggio, che richiede una figura professionale esperta e impegnata nella formazione degli studenti. In Italia, molte aziende sanitarie hanno siglato convenzioni con le università per ospitare gli studenti specializzandi, ma ci sono limiti di responsabilità che non possono essere coperti da questi ultimi.

Nonostante siano stati fatti passi avanti nella materia, come l’assunzione di medici specializzandi, ancora c’è bisogno di una normativa europea che possa garantire la formazione adeguata del personale infermieristico e medico. La carenza di professionisti del settore sanitario è un problema globale che richiede una risposta urgente da parte delle istituzioni europee.

I RISCHI CONNESSI ALLA PROFESSIONE MEDICA

Negli ultimi anni, la professione medica e quella degli infermieri sembrano essere state meno considerate dalla popolazione, forse a causa della grande responsabilità e dei rischi di denuncia a cui sono soggetti. Tuttavia, questa situazione ha portato ad una riflessione sulla tutela e la normativa europea relativa a queste professioni.

In primo luogo, è importante sottolineare che la professione medica è una vera e propria vocazione, che richiede grande impegno e dedizione. Nonostante ciò, esiste una crisi delle vocazioni nella medicina e infermieristica, e per ovviare a questa situazione, gli ordini dei medici stanno studiando e inventando diverse soluzioni.

Tra queste soluzioni, vi è la sensibilizzazione delle nuove generazioni tramite progetti e convenzioni stipulate con le scuole. In particolare, i progetti di biologia con curvature biomedica sono di grande interesse per le scuole, poiché gli ordini dei medici possono esporre le proprie competenze come docenti, stimolando nei ragazzi l’eventuale desiderio di fare questo tipo di professione.

Inoltre, è importante considerare la normativa europea relativa alla professione medica e infermieristica. In quest’ottica, la Commissione europea ha adottato una serie di direttive sui diritti dei pazienti e sulla qualità della salute, rendendo obbligatoria una formazione continua per i professionisti medici e infermieristici.

Infine, è essenziale che gli infermieri e i medici siano protetti da una normativa che tuteli la loro sicurezza sul lavoro, prevenendo eventuali abusi e discriminazioni. In tal senso, la normativa euroepea si sta muovendo verso la creazione di standard comuni per la salute, al fine di garantire la giusta tutela per tutte le professioni sanitarie.

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