Home » Intervento innovativo: ricostruito un avambraccio

All’Azienda Sette Laghi, di Varese, il Prof. Mario Cherubino, direttore della Struttura di Chirurgia della Mano e Microchirurgia ha eseguito un intervento di ricostruzione e ricucitura dell’avambraccio sinistro di un uomo vittima di un incidente di caccia, con un macchinario innovativo. Ne parliamo con lui.


RICOSTRUZIONE AVAMBRACCIO: UN INTERVENTO INNOVATIVO

L’utilizzo del macchinario chiamato “RoboticScope” rappresenta un nuovo passo avanti nella microchirurgia ricostruttiva. Questa tecnologia avanzata permette ai chirurghi di ottenere immagini tridimensionali ad alta definizione e di accedere a strutture altrimenti non raggiungibili. Scopriamo come funziona e come ha contribuito al successo dell’intervento.

L’intervento, condotto da un team di sette medici per oltre 14 ore, ha portato alla ricostruzione completa di un avambraccio sinistro. Il paziente aveva subito l’amputazione completa della mano e la perdita dei vasi sanguigni e dei nervi cruciali per la funzionalità. Esploriamo le fasi dell’operazione e come è stato possibile ottenere risultati positivi.

INNOVAZIONE E SUCCESSO

Grazie al RoboticScope, l’intervento è stato reso possibile in tempi più brevi e con maggior precisione. Le videocamere ad alta definizione e i movimenti guidati consentono ai chirurghi di ricostruire strutture complesse come vasi sanguigni e nervi. Questa innovazione rappresenta un importante progresso nella chirurgia plastica e apre nuove prospettive per applicazioni future.

Sebbene l’intervento sia stato un successo, la tecnologia del RoboticScope continua a evolversi. I chirurghi vedono ulteriori margini di miglioramento e nuove applicazioni in ambito medico. Questa innovazione è solo l’inizio di un percorso che potrebbe rivoluzionare la microchirurgia ricostruttiva.

INTERVENTO INNOVATIVO A VARESE: IL REIMPIANTO DELL’ARTO

L’obiettivo era tentare di salvare l’arto: in gergo tecnico si dice ‘reimpiantarlo‘, in estrema sintesi, riattaccarlo e renderlo di nuovo funzionante. 

In collaborazione con il chirurgo vascolare è stata ripristinata la vascolarizzazione del braccio sia arteriosa che venosa, utilizzando un vaso della gamba. Si è proceduto poi alla riparazione delle altre strutture gravemente lesionate dal trauma. 

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