Home » Ipertensione secondaria endocrina: diagnosi e trattamento

Rappresentano circa il 10% di tutti i tipi di ipertensione. Oggi parliamo dell’iperaldosteronismo primitivo e del feocromocitoma, patologia rara. Come avviene la diagnosi e quel’è il trattamento? Ne parliamo con Paolo Mulatero, docente di Medicina Interna del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino e membro dell’Accademia di Medicina di Torino.


COS’È IL DOLORE CRONICO?

Il dolore cronico è un fenomeno complesso che coinvolge il sistema nervoso. Nel caso delle malattie reumatiche, il dolore può derivare dall’interessamento di articolazioni come nell’artrosi o nell’artrite. Il sistema nervoso periferico trasmette il segnale doloroso al sistema nervoso centrale, dove vengono elaborate le sensazioni dolorose. Questo meccanismo difensivo può svilupparsi in una forma patologica, portando alla cronicizzazione del dolore.

QUALI SONO I SINTOMI DEL DOLORE CRONICO NELLE MALATTIE REUMATICHE?

Le malattie reumatiche sono spesso associate a un dolore cronico che coinvolge principalmente le articolazioni e i tessuti muscolari. I sintomi del dolore cronico possono variare a seconda della sede interessata.

L’articolazione dolorante è il sintomo più comune, ma a seconda della specifica malattia reumatica, il dolore può coinvolgere anche le strutture ossee circostanti, i tendini o i muscoli. Quando un paziente si presenta con dolore, è importante identificarne la natura e la causa per fornire il trattamento più adeguato.

COME AVVIENE LA DIAGNOSI DEL DOLORE CRONICO NELLE MALATTIE REUMATICHE?

La diagnosi del dolore cronico nelle malattie reumatiche richiede un’approfondita valutazione descrittiva e causale. Il medico cercherà di localizzare il dolore e determinarne la causa sottostante. Conoscere la causa del dolore è essenziale per fornire un trattamento mirato e alleviare i sintomi.

COME AVVIENE LA GESTIONE DEL DOLORE CRONICO NELLE MALATTIE REUMATICHE

La gestione del dolore cronico dovrebbe andare di pari passo con la diagnosi e il trattamento delle cause sottostanti. Mentre la terapia medica svolge un ruolo fondamentale nel controllo del dolore, esiste anche una componente non farmacologica cruciale. Questa può includere programmi di riabilitazione personalizzati e coinvolgere il paziente nella sua cura.

È importante promuovere una mobilitazione adeguata, l’esercizio fisico regolare, il controllo del peso e una dieta equilibrata, come la dieta mediterranea, che contribuisce al benessere complessivo, compreso quello delle articolazioni.

COME SI PREVIENE LA CRONICIZZAZIONE DEL DOLORE NELLE MALATTIE REUMATICHE?

La prevenzione della cronicizzazione del dolore nelle malattie reumatiche può essere ottenuta attraverso alcuni consigli utili. È consigliabile prestare attenzione a un dolore persistente e di lunga durata, poiché il dolore è un sintomo difensivo dell’organismo. Identificare tempestivamente la causa del dolore e curare la malattia sottostante è fondamentale per evitare la sua cronicizzazione.

In questi casi, è importante consultare specialisti come il reumatologo, il fisiatra o l’ortopedico, che collaborano con il medico di medicina generale per fornire un approccio completo alla gestione del dolore cronico.

PERCHÉ IL DOLORE CRONICO PUÒ AMPLIFICARSI?

L’amplificazione del dolore cronico nelle malattie reumatiche può essere dovuta a meccanismi complessi. Non è solo il danno fisico dell’organo interessato a determinare la gravità del dolore, ma ci sono anche fattori come l’ipersensibilità del sistema nervoso. Comprendere questi meccanismi può guidare l’approccio terapeutico e promuovere un controllo efficace del dolore.

La terapia del dolore cronico è necessariamente personalizzata, poiché ogni paziente e le sue patologie sono unici. Nella maggior parte delle malattie reumatiche, il trattamento del dolore è strettamente legato alla cura della causa sottostante.

QUAL È IL RUOLO DELLA LEGGE 38 DEL 2000 NELLA TERAPIA DEL DOLORE CRONICO?

La terapia del dolore cronico richiede un approccio multidisciplinare, soprattutto a livello neurologico. La collaborazione tra specialisti e medici di medicina generale è fondamentale per affrontare efficacemente il dolore cronico.

La legge 38 del 2010 ha contribuito a facilitare la prescrizione di farmaci per il dolore e ha aumentato la consapevolezza sul tema del dolore cronico. Questa consapevolezza ha influenzato positivamente il comportamento clinico dei medici, che adottano un atteggiamento più attento verso il dolore cronico.

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