Home » Neurofarmacologia: il futuro con i recettori metabotrobici

Sono specifici recettori del sistema nervoso che riflettono terapie innovative contro le patologie neurologiche e psicologiche. Cosa sono i recettori metabotropici per il glutammato? Ne parliamo con Ferdinando Nicoletti, professore ordinario di Farmacologia facoltà di Medicina, “Università La Sapienza” di Roma e direttore del laboratorio di Neurofarmacologia IRCCS Neuromed di Pozzilli, Isernia.


NEUROFARMACOLOGIA: COSA SONO I RECETTORI METABOTROPICI PER IL GLUTAMMATO?

I recettori metabotropici per il glutammato sono componenti cruciali del sistema nervoso che svolgono un ruolo fondamentale nella trasmissione dei segnali neurali. Sono proteine presenti sulla membrana delle cellule nervose che rispondono al neurotrasmettitore glutammato.

Questi recettori appartengono a una famiglia eterogenea di otto varianti diverse, ciascuna con un profilo funzionale e farmacologico distintivo. Essi agiscono come “antenne” che catturano il messaggio del glutammato e lo trasmettono alle cellule nervose.

NEUROFARMACOLOGIA: COME FUNZIONANO I RECETTORI METABOTROPICI PER IL GLUTAMMATO?

I recettori metabotropici per il glutammato attivano segnali intracellulari più complessi rispetto ai recettori ionotropici per il glutammato. Quando il glutammato si lega a questi recettori, viene innescata una serie di reazioni chimiche all’interno delle cellule nervose, che possono influenzare la trasmissione sinaptica, la plasticità neurale e altre funzioni neuronali.

QUAL È IL FUTURO DEI RECETTORI METABOTROPICI PER IL GLUTAMMATO NEL TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE?

I recettori metabotropici per il glutammato sono bersagli promettenti per lo sviluppo di farmaci innovativi nel campo delle patologie neurologiche e psichiatriche. Attualmente, sono in corso studi clinici per valutare l’efficacia dei farmaci che interagiscono con questi recettori.

Le potenziali applicazioni terapeutiche includono il trattamento di patologie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson, disturbi dello spettro autistico, depressione maggiore, schizofrenia, disordini da uso di sostanze e il recupero funzionale in pazienti che hanno subito un ictus.

QUANTE TIPOLOGIE DI FARMACI ESISTE GIA’?

Ormai da anni le principali industrie farmaceutiche investono nello sviluppo di farmaci che interagiscono con i recettori cercando di ottenere potenza e selettività della loro azione.

I vari tipi di farmaci si comportano in modo diverso:

  • Agonisti ortosterici: si sostituiscono al glutammato attivando i recettori;
  • modulatori allosterici positivi o PAM: amplificano l’azione del glutammato prodotto e rilasciato dalle cellule nervose;
  • antagonisti competitivi: spiazzano il glutammato dal sito di legame sui recettori mGlu impedendone l’azione;
  • modulatori allosterici negativi o NAM: inibiscono la funzione recettoriale interagendo con un sito diverso rispetto a quello occupato dal glutammato.

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