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Possessione: molti casi legati ai disturbi mentali

Il tema è tornato in auge con l’ultimo film di Russell Crowe, “L’esorcista del Papa” dedicato a padre Gabriele Amorth. In molti casi più che possessione del demonio si tratta di casi di malattia mentale. Vediamo come.

POSSESSIONE O DISTURBO MENTALE?

Il grande esorcista, padre Gabriele Amorth, personaggio noto per alcune dichiarazioni controverse, morto nel 2016, durante il film uscito nelle sale cinematografiche di recente, dichiara di aver condotto il 98% dei suoi esorcismi nei confronti di persone con disturbi mentali

Della stessa opinione è anche padre Cipriano de Meo, prete esorcista dal 1952, che ad “Aci Stampa” ha raccontato come nella maggior parte dei casi più che di possessione ci si trovi di fronte a casi di malattia mentale. “Ci sono delle regole generali per distinguere un’eventuale malattia dalla vera possessione – spiega de Meola quale spesso ha dei punti di contatto o di somiglianza con la malattia stessa“.

Se di disturbi mentali, dunque si tratta, il riferimento è a situazioni problematiche o invalidanti per la persona, criticità nel gestire la vita, gli affetti, le relazioni quotidiane; comportamenti rigidi e problematici vissuti come difficili da superare, che generano sofferenza, disagio e che possono ostacolare o impedire il quotidiano svolgimento delle attività quotidiane.

 

I DISTURBI MENTALI

Proprio per avere una panoramica dei vari disturbi, non pochi, tra i principali classificati dal DSM-5, “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali” vi sono:

i disturbi deliranti, schizofrenici e psicotici
i disturbi di personalità
i disturbi dell’umore
i disturbi somatoformi e fittizi
i disturbi dissociativi e di conversione
i disturbi sessuali e d’identità di genere
i disturbi alimentari
i disturbi psicosomatici e sintomi somatici psicogeni del sonno

 

IL DISTURBO MISTICO RELIGIOSO

Sempre all’interno del manuale, si trova anche il disturbo mistico religioso, che potrebbe essere descritto come l’opposto di quello che sembrerebbe essere alla base delle possessioni. Questo disturbo, infatti, ha come tema centrale la religione e più nello specifico la relazione con la divinità. In questo modo la persona può affermare di essere in contatto profondo con la divinità, di dover attivare dei comportamenti e assolvere dei compiti, fino al sentirsi egli stessa la personificazione della divinità.

Le convinzioni deliranti e immodificabili sono spesso accompagnate da allucinazioni, ovvero alterazioni percettive della realtà, in cui ad esempio la persona può sentire delle voci o vedere la figura della divinità.

Quello che rende queste convinzioni come patologiche e disfunzionali è il disagio che esse provocano in chi le sperimenta. La normale vita quotidiana è infatti alterata e l’individuo delirante spesso vive una condizione di forte angoscia e disadattamento, dettata dalla necessità di assolvere il compito religioso.

 

LE CAUSE

Le possibili cause o i fattori predisponenti del disturbo mistico religioso risiedono, secondo alcuni autori, nella vulnerabilità del soggetto, che si manifesta con la difficoltà o impossibilità a modificare alcune convinzioni e idee che in qualche modo donano sicurezza e senso di controllo.

Le idee deliranti aiutano il soggetto nel placare una sofferenza o disagio vissuto, un senso di colpa o un atteggiamento di espiazione. Il soggetto vede nella fede profonda e nel rapporto con la divinità una forma relazionale che dona sicurezza e permette la modifica dei propri modelli relazionali.

Anche la famiglia e la cultura di origine, quando chiusa, poco elastica e isolata dal contesto, gioca un ruolo fondamentale nell’insorgenza del disturbo.

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