Home » Carenza di ferro e gestione ospedaliera del paziente

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre 2,9 miliardi di persone nel mondo soffrono di anemia. Oltre 600 milioni di persone nel mondo sono inoltre interessate da perdite di sangue, croniche o acute e da disturbi della coagulazione. Ne parliamo con Vanessa Agostini, direttrice dell’unità di Medicina Trasfusionale, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova e Maria Beatrice Rondinelli, responsabile medico dell’unità operativa Patient Blood Management, dell’Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini di Roma.


CHE COS’È LA CARENZA DI FERRO?

La carenza di ferro è una condizione molto diffusa che può portare all’anemia. Il ferro è essenziale per la produzione dell’emoglobina presente nei globuli rossi.

Le donne in età fertile, a causa del ciclo mestruale, e le donne in gravidanza sono particolarmente a rischio di carenza di ferro. Anche le persone anziane possono sviluppare questa condizione, spesso a causa di una dieta inadeguata o dell’assunzione di farmaci anticoagulanti.

La carenza di sangue, nota anche come anemia, è una condizione diffusa che può essere causata da diverse ragioni. Negli ultimi tempi, si è osservato un aumento dei casi di anemia dovuti a intolleranze, condizioni legate alla celiachia o ad altre patologie gastrointestinali.

Inoltre, un aumentato fabbisogno di ferro può essere dovuto a condizioni fisiologiche come la gravidanza e l’allattamento. Tuttavia, la carenza di sangue può anche derivare da perdite acute o croniche, come quelle causate da sanguinamenti interni o patologie dell’ultimo tratto gastrointestinale.

DIAGNOSI DELLA CARENZA DI FERRO

Per diagnosticare la carenza di ferro, possono essere eseguiti esami come il dosaggio della ferritina, della sideremia e della saturazione della transferrina. I sintomi comuni includono stanchezza, affaticamento, fragilità delle unghie, perdita di capelli e difficoltà di concentrazione.

Nei bambini, la carenza di ferro può avere ripercussioni sullo sviluppo neurocognitivo. È importante diagnosticare e trattare precocemente la carenza di ferro e l’anemia.

È fondamentale una diagnosi precoce per evitare il peggioramento della condizione. Questo è particolarmente importante per i pazienti che devono affrontare interventi chirurgici, poiché una corretta valutazione del rischio emorragico può consentire l’adozione di strategie adeguate per ridurre le complicanze.

È essenziale che i pazienti comunichino ai medici il tipo di farmaci assunti, inclusi gli anticoagulanti e gli antiaggreganti, al fine di personalizzare il trattamento e minimizzare i rischi.

QUALI SONO I SINTOMI E LE CAUSE DELLA CARENZA DI FERRO?

La carenza di ferro può essere causata da un apporto ridotto di ferro attraverso l’alimentazione o da un ridotto assorbimento intestinale, che può essere causato da malassorbimento o condizioni gastrointestinali come la celiachia.

È una condizione sottostimata e spesso sottovalutata, ma frequente negli ospedali, specialmente nei pazienti che si sottopongono a interventi chirurgici o ricoveri ospedalieri.

La carenza di ferro e l’anemia sono condizioni comuni che possono avere diverse cause. È importante riconoscere i sintomi e comprendere le cause sottostanti per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato. In questo articolo, esploreremo le principali cause della carenza di ferro e dell’anemia, nonché i sintomi associati.

La carenza di ferro e l’anemia possono colpire sia uomini che donne ed è una condizione molto diffusa. La causa principale è spesso un ridotto apporto di ferro attraverso l’alimentazione o un’assorbimento ridotto a causa di malassorbimento intestinale o patologie gastrointestinali come la celiachia.

Alcune situazioni fisiologiche, come la gravidanza e l’allattamento, richiedono un maggiore apporto di ferro. È importante prendere in considerazione sia le condizioni fisiologiche che quelle patologiche dell’organismo per comprendere appieno questa condizione.

ANEMIE DA PERDITE CRONICHE

Le perdite ematiche acute o croniche possono essere una causa significativa di anemia. Le perdite ematiche croniche, in particolare, possono portare a un sanguinamento continuo, sia occulto che palese, che provoca una perdita costante di globuli rossi contenenti ferro.

Nel tempo, si sviluppa un’anemia cronica che può passare inosservata, a meno che non vengano eseguiti esami appropriati per diagnosticarla. È importante approfondire con gli esami corretti per ottenere una diagnosi accurata e avviare un trattamento tempestivo.

I DISTURBI DELLA COAGULAZIONE E RISCHIO EMORRAGICO

I disturbi della coagulazione possono essere congeniti o acquisiti. Alcune malattie emorragiche congenite, come l’emofilia, richiedono un follow-up specialistico per una gestione adeguata. Al contrario, i disturbi acquisiti della coagulazione sono spesso legati all’assunzione di farmaci anticoagulanti o antiaggreganti.

Prima di un intervento chirurgico, è fondamentale valutare il rischio emorragico del paziente attraverso un’attenta anamnesi e l’utilizzo di questionari strutturati. Questo permette di adottare adeguate strategie per ridurre il rischio emorragico durante l’intervento.

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