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Qual è il ruolo dei consultori nell'accoglienza e nella gestione della violenza di genere e nel maltrattamento dei minori. Vediamo.

VIOLENZA SU DONNE E MINORI E TUTELA NEI CONSULTORI

Qual è il ruolo dei consultori nell’accoglienza e nella gestione della violenza di genere e nel maltrattamento dei minori.

Ne parliamo con:
 Marylea Spedale, responsabile gestionale dei consultori familiari dell’Asp di Palermo
 Rosa Cancìla, coordinatrice Attività sociali e referente Centro vittime di violenza
 Anna Maria Cannata, psicologa, psicoterapeuta, referente per i consultori dell’EIAM, Equipe Interistituzionale contro l’Abuso e il Maltrattamento ai minori.


IL RUOLO DEI CONSULTORI FAMILIARI

L’attività svolta dai consultori familiari rientra nella prevenzione primaria ed è finalizzata a garantire la salute riproduttiva della donna, promuovere la maternità e paternità responsabili, tutelare l’infanzia, le vittime di maltrattamento nella violenza di genere e sui minori.

QUALI SONO I PRIMI SEGNALI DI VIOLENZA CONTRO LE DONNE?

Comportamenti dispregiativi e denigratori sistematici, parole sprezzanti ed offensive umiliazioni, ridicolizzazioni, rimproveri, critiche avvilenti, continui confronti con altre donne o precedenti partner, insulti. Urla. Minacce.

COME AIUTARE UNA DONNA  VITTIMA DI VIOLENZA PSICOLOGICA? QUAL È IL PERCORSO PER USCIRNE?

Sollevare la questione ponendo le domande in modo delicato e senza fare un interrogatorio. Rispettare la scelta della donna: se non vuole parlarne dire alle donne che non sono sole. Crederle e aiutarla a capire che non ha colpe perché l’unico colpevole della violenza è chi la commette.

COME SI DIMOSTRA LA VIOLENZA PSICOLOGICA?

Per provare le violenze psicologiche, infatti, basterebbero: fotografie ottenuto in modo legale; testimonianze di persone fidate che hanno visto o sentito qualcosa; registrazioni audio e/o video di come il tuo aggressore si comporta in privato con te.

IN COSA CONSISTE IL MALTRATTAMENTO PSICOLOGICO DEI BAMBINI?

In questi rientrano l’isolamento forzato, il biasimo protratto, la trascuratezza nei bisogni mentali, sanitari o educativi, l’attribuzione di colpe, le minacce verbali, le intimidazioni, gli atteggiamenti discriminatori, il rifiuto, l’esposizione alla violenza (violenza assistita) e le influenze criminali o immorali.

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