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Cosa sono le malattie infiammatorie croniche intestinali? Quanto sono diffuse nella popolazione e quanto diffuse nelle donne e per età?

Le IBD, malattie infiammatorie croniche intestinali: cosa sono, quanto sono diffuse nella popolazione, quanto diffuse nelle donne e per età? Ne parliamo su Medical Excellence TV con la Dr.ssa Fabiana Zingone, Ricercatore di Gastroenterologia U.O.C. Gastroenterologia Azienda Ospedale Università di Padova e Membro del Direttivo SIGE, Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva.

Nella trasmissione facciamo il punto sulle particolarità/problematiche che hanno le IBD rispetto alla donna e alle diverse fasi/situazioni di vita. Ed ancora dell’impatto sulla fertilità, contraccettivi orali e influenza della chirurgia sulla fertilità.


COSA SONO LE MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI?

Le malattie infiammatorie croniche intestinali come dice appunto il nome sono malattie infiammatorie, croniche dell’apparato gastrointestinale.

Ne riconosciamo in particolare due tipi:

La rettocolite ulcerosa interessa prevalentemente il colon quindi il grosso intestino, la malattia di Crohn invece può interessare tutto il tratto gastrointestinale. Come noi insegniamo dalla bocca sino all’ano.

C’È DIFFERENZA TRA UOMINI E DONNE?

Tra uomini e donne in Italia abbiamo circa duecentocinquantamila soggetti affetti con appunto un’ecodistribuzione circa il 50% di donne circa il 50% di uomini ha sicuramente una prevalenza maggiore nella fascia d’età che va dai 15 ai 20 anni sino ai 40 e quindi impatta molto sulla vita riproduttiva della donna quindi indubbiamente c’è questo aspetto da sottolineare per quanto riguarda il sesso femminile.

Interessano particolarmente i soggetti tra l’età compresa tra i 15 e i 40 che nella donna coincide con  l’età fertile.

LE MALATTIE CRONICHE INTESTINALI POSSONO AVERE CONSEGUENZE SULLA GRAVIDANZA?

Seppur ci può essere qualche impatto, se ben gestito con la collaborazione dei medici,  la patologia non comporta grossi problemi né alla donna ma soprattutto al bambino.

Questa è un’informazione che va trasmessa alla nostra paziente in modo che possa decidere tranquillamente di iniziare una gravidanza senza il terrore che la malattia possa avere conseguenze sul feto e sul bambino.

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