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Massaggio Thailandese: la ginnastica del benessere

Il massaggio Thailandese è una pratica che si basa sulla manipolazione del corpo e dei legamenti, risalente a 600 anni fa. L’obiettivo è di apportare benefici alla persona a livello fisico e mentale.

MASSAGGIO THAILANDESE: A COSA SERVE?

Per noi occidentali questa tecnica caratterizzata da pressioni, stiramenti e allungamenti svolti da professionisti, meglio se diplomati nelle scuole ufficiali, potrebbe sembrarci più una ginnastica che altro. In effetti il massaggio Thailandese non ha lo scopo di rilassare l’individuo ma, come per gli altri massaggi di tradizione orientale, ha l’obiettivo di:

  Contrastare i dolori articolari e muscolari;
  Favorire l’elasticità muscolare;
  Migliorare la mobilità della colonna vertebrale, in caso di mal di schiena;
  Favorire la riattivazione della circolazione sanguigna venosa e linfatica;
  Contrastare i disturbi causati dal diabete;
  Aumentare la velocità di recupero dopo le prestazioni sportive;
  Favorire l’eliminazione delle tossine accumulate nel corpo;
  Contrastare i disturbi del sonno e alleviare eventuali tensioni emotive.

 

L’ENERGIA DEL CORPO

Si basa sulla credenza che il corpo, in equilibrio, sia attraversato dai Sen, canali energetici in cui fluisce liberamente l’energia umana. Se si crea un blocco l’energia non fluisce più bene e questo porta ad un disequilibrio, causa di vari problemi e malattie che l’operatore ha il compito di liberare.

 

CARATTERISTICHE DEL MASSAGGIO THAILANDESE

Questa pratica tipicamente ha subito l’influenza dall’Ayurveda, dallo yoga e dalla medicina tradizionale cinese, cui si sono, alle origini, aggiunte anche influenze buddhiste ma conserva alcune differenze.

Ad esempio:
  non è previsto l’uso di oli o altre sostanze;
  il massaggiato deve indossare abiti leggeri e preferibilmente larghi, in maniera tale da non ostacolare i movimenti dell’operatore che all’inizio del trattamento,
  dovrebbe inginocchiarsi di fianco al massaggiato e porre la mano destra sul ventre di quest’ultimo che si troverà in posizione supina.

Il massaggio inizia da questa parte del corpo, considerata punto centrale dell’organismo. Il massaggio Thai viene tradizionalmente eseguito a terra, su un apposito materasso, prima di iniziare con le manipolazioni, tuttavia, il massaggiatore dovrebbe effettuare una “diagnosi” sulle necessità del paziente, allo scopo di offrire un trattamento personalizzato mirato a soddisfare le esigenze dell’individuo.

 

CONTROINDICAZIONI

Il massaggiatore serio e professionale deve informarsi sullo stato di salute della persona, al fine di determinare l’eventuale presenza di controindicazioni, che potrebbero essere:
  La presenza di infezioni cutanee;
  La presenza di ferite, ustioni o lesioni cutanee;
  Individui che soffrono d’ipertensione arteriosa o patologie cardiovascolari;
  La presenza ernia iatale;
  Nelle donne in gravidanza.

L’obiettivo è sempre di apportare benefici alla persona nel suo insieme, a livello fisico e mentale.

 

STILI DI MASSAGGIO THAI

Esistono due principali stili di massaggio Thai:
lo stile di corte, Tahi Royal o stile Rachasamnak che veniva praticato nel palazzo reale dell’impero del Siam
lo stile popolare o stile Chaleeysak.

I due stili si differenziano per le manipolazioni eseguite e per le posizione fatte assumere al massaggiato. Le manipolazioni vengono effettuate con le mani, con le dita, con i gomiti, con le ginocchia e anche con i piedi.

 

TRATTAMENTI SCONSIGLIATI

Per ridurre l’inestetismo della cellulite o la ritenzione idrica non si consiglia di praticare il massaggio Thai perché provoca ecchimosi e allungamenti che non favoriscono il drenaggio linfatico. Anzi, è considerata una controindicazione.

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