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Le MICI – Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, la Malattia di Crohn e la Colite Ulcerosa, sono destinate a diventare sempre più diffuse in Italia, con la stima di un raddoppio entro il 2030 rispetto agli attuali 250 mila pazienti attualmente ritenuti affetti da queste patologie. Un fenomeno che sarà accompagnato da un invecchiamento progressivo della popolazione colpita.

Ne parliamo con il dott. Flavio Caprioli, Segretario Generale dell’IG-IBD, professore associato all’Università degli Studi di Milano e medico gastroenterologo presso la Fondazione IRCSS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.

Si è sempre trattato di patologie tipiche dell’età giovanile, con un picco di esordio nella fascia tra i 15 e i 30 anni, con alcuni casi anche in età pediatrica. Mentre cambiano gli scenari, la ricerca scientifica propone nuove soluzioni che devono essere rapportate con il quadro reale e con le esigenze dei pazienti: da questi dati emerge come prioritario un confronto tra i diversi stakeholder coinvolti.

 

CHE TIPO DI PATOLOGIE SONO LA MALATTIA DI CROHN E LA COLITE ULCEROSA?

La Malattia di Crohn e la Colite Ulcerosa sono due patologie infiammatorie croniche intestinali che colpiscono l’apparato digerente, generando infiammazione e sintomi spiacevoli. La Colite Ulcerosa colpisce il colon, generando la presenza di sangue nelle feci, associata a vario grado a forme di diarrea o stipsi, mentre la Malattia di Crohn può colpire tutto l’apparato digerente, determinando diarrea, dolore addominale e importante perdita di peso. Entrambe le patologie sono di tipo cronico e recidivante e colpiscono il paziente in età relativamente giovane, fra i 20 e i 30 anni, accompagnandolo per tutta la vita.

 

LA MALATTIA DI CROHN E LA COLITE ULCEROSA UN FENONEMO IN AUMENTO

L’aumento della prevalenza delle Malattie Croniche Intestinali, come la Malattia di Crohn e la Colite Ulcerosa, è un fenomeno che si sta osservando in tutti i paesi industrializzati, ma anche in quelli in via di sviluppo come Cina, Sud Est Asiatico, Africa e Giappone. L’alterazione della flora batterica intestinale è la principale causa dell’aumento del numero di nuovi casi. Ci sono molte ipotesi alla base di questo fenomeno, tra cui l’alterazione di natura dietetica, l’uso di antibiotici soprattutto in età pediatrica, la presenza di alcuni emulsionanti e additivi a livello alimentare e altri fattori.

La diagnosi precoce e una terapia adeguata possono migliorare notevolmente la qualità della vita del paziente affetto da queste patologie. È importante rivolgersi a un medico specializzato in gastroenterologia per una diagnosi accurata e un trattamento personalizzato.

Inoltre, un’alimentazione sana ed equilibrata, con la giusta quantità di fibre, vitamine e minerali, può contribuire a mantenere l’equilibrio della flora batterica intestinale e prevenire l’insorgenza di queste patologie. L’esercizio fisico regolare e la riduzione dello stress possono aiutare a migliorare la salute intestinale.

 

LA MALATTIA DI CROHN E LA COLITE ULCEROSA SONO PATOLOGIE AUTOIMMUNI?

Il Morbo di Crohn e la Colite Ulcerosa sono due malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) che possono causare sintomi debilitanti e interferire con la qualità della vita dei pazienti. Queste patologie sono di natura autoimmunitaria e, come tali, sono il risultato di un sistema immunitario iperattivo che attacca i tessuti del proprio corpo. La Malattia di Crohn e la Colite Ulcerosa sono patologie simili ma differiscono per la posizione in cui si verificano i sintomi all’interno del tratto gastrointestinale.

La malattia di Crohn può verificarsi in qualsiasi punto del tratto gastrointestinale, dal cieco all’ano, ma è più comune nell’intestino tenue e nell’intestino crasso. Invece, la Colite Ulcerosa si verifica solo nel colon e nel retto. La Malattia di Crohn può interessare tutti i tessuti del tratto gastrointestinale, dalla mucosa al muscolo, mentre la colite ulcerosa interessa solo la mucosa.

QUALI SONO I SINTOMI?

I sintomi comuni della Malattia di Crohn e della Colite Ulcerosa includono diarrea, dolore addominale, crampi, sanguinamento rettale, perdita di peso, affaticamento e febbre. Tuttavia, i sintomi variano da persona a persona e possono essere lievi o gravi. Le complicanze delle MICI possono essere anche molto gravi e includono l’ostruzione intestinale, le fistole e l’ascesso.

Sebbene le cause esatte di queste patologie non siano ancora completamente comprese, si ritiene che la genetica, lo stile di vita e l’ambiente possano essere fattori contribuenti. Sono malattie che non hanno ancora una cura definitiva, esistono diverse terapie che possono alleviare i sintomi e prevenire le complicanze.

COME SI CURANO?

Tra le opzioni terapeutiche, ci sono farmaci antinfiammatori, immunomodulatori e biologici. Inoltre, la chirurgia può essere una scelta quando i farmaci non sono in grado di alleviare i sintomi o si verificano complicanze. Tuttavia, l’obiettivo principale della terapia è quello di gestire la malattia in modo che i pazienti possano vivere una vita normale e soddisfacente.

È importante che i pazienti affetti da queste patologie siano seguiti da medici specializzati che abbiano una buona conoscenza delle MICI. Tuttavia, spesso questi pazienti sono costretti a migrare verso i centri di riferimento del nord Italia per ricevere cure adeguate. Per questo motivo, è importante creare una rete di centri di buono, medio o elevato livello che abbiano la cultura delle malattie infiammatorie croniche intestinali. Questo permetterebbe ai pazienti di poter essere gestiti a una distanza ragionevole dal loro domicilio e impedirebbe loro di dover migrare.

 

QUANTO È IMPORTANTE LA DIAGNOSI PRECOCE E IL SUPPORTO AL PAZIENTE?

Fortunatamente, oggi abbiamo a disposizione degli strumenti non invasivi per scoprire se un paziente è affetto da  Malattia di Crohn, come biomarcatori fecali  e l’ecografia delle anse intestinali. In Italia, siamo sicuramente pionieri nell’uso di questi strumenti che consentono di effettuare una diagnosi precoce. Tuttavia, è essenziale che i pazienti abbiano un accesso precoce a questi esami per una diagnosi tempestiva e una terapia più efficace nel breve termine.

Inoltre, l’associazione dei pazienti è molto attiva in Italia e collabora strettamente con la comunità scientifica per portare avanti le istanze dei pazienti. Recentemente, nel giugno del 2021, è stato indetto un tavolo tecnico al Ministero della Salute per affrontare la complessa situazione che coinvolge tutti i soggetti che soffrono di patologie infiammatorie croniche intestinali. La diagnosi precoce e il supporto ai pazienti sono state le principali questioni discusse durante questo tavolo tecnico.

Tuttavia, nonostante i progressi fatti, ci sono ancora molte difficoltà che i pazienti devono affrontare, come ad esempio la mancanza di inclusione di alcune prestazioni nelle esenzioni, obbligando il paziente a pagarle di tasca propria. Questo è sicuramente scorretto e l’associazione dei pazienti sta portando avanti un lavoro per il riconoscimento di nuovi livelli essenziali di assistenza e la inclusione di nuove procedure nelle esenzioni.

 

 

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