Home » Catania: prevenzione oncologica, necessario fare gli screening
Agata incontra le donne è stato uno degli appuntamenti organizzati dal Comitato Festa Sant’Agata a Catania. Il presidente del Comitato ha voluto un momento dedicato alla prevenzione delle patologie oncologiche e non solo.

La prevenzione è la marcia in più che abbiamo per contrastare l’insorgere di patologie oncologiche, ma dobbiamo essere tutti più consapevoli di quanto lo stile di vita che adottiamo incide sulla nostra salute e il nostro benessere”. In questa direzione va anche l’evento organizzato dalla Presidente del Comitato per la Festa di Sant’Agata, Mariella Gennarino, che ha individuato una serie di azioni su specifici ambiti e temi, da inserire nel cartellone dei festeggiamenti agatini, nella convinzione che la prevenzione debba essere trasversale e sia fondamentale non solo per prevenire e contrastare le malattie oncologiche ma anche per migliorare la qualità della vita complessiva della nostra comunità.

L’EVENTO

L’evento realizzato nella terrazza del Museo Diocesano di Catania, in collaborazione con il Rotary Club Catania Nord, si è avvalso della presenza di numerosi e qualificati medici dell’azienda Arnas Garibaldi di Nesima.

Tra i relatori il ginecologo Giuseppe Ettore, la nutrizionista Lucia Frittitta, la radiologa-senologa Martina Messina, l’endocrinologa Gabriella Pellegriti, l’ostetrica Lucia Randazzo ed il Procuratore Aggiunto Vicario Marisa Scavo.

LA PREVENZIONE ONCOLOGICA

Con questo incontro, nel segno di Sant’Agata – ha spiegato la Presidente Mariella Gennarino intendiamo veicolare alcuni messaggi, corredati di dati, con l’obiettivo non di allarmare ma di suscitare curiosità nelle persone al fine di far comprendere come anche per la prevenzione oncologica, molto dipenda da ciascuno e ciascuna di noi. Fare prevenzione oncologica significa, infatti, fare le giuste scelte nella pratica quotidiana: regole semplici, che risultano persino facili da rimandare a memoria, ma per mettere in atto le quali è necessario un impegno costante. Sono particolarmente felice della partecipazione di tante donne e del parterre qualificato di medici e ospiti che hanno aderito a questa iniziativa”.

LO SCREENING

A puntare invece il dito su una Sanità che sta depotenziando il sistema pubblico, ci pensa il professore Giuseppe Ettore, Direttore U.O. Ostetricia e Ginecologia e Direttore Dipartimento Materno-Infantile presso ARNAS Garibaldi-Nesima.

È necessario un nuovo approccio allo screening dei tumori per il rafforzamento della prevenzione attraverso l’individuazione precoce oncologica e favorire la prevenzione secondaria e primaria, controllando i fattori di rischio (fumo di tabacco, obesità, scarsa attività fisica, cattiva alimentazione, abuso di bevande alcoliche, così come alcune infezioni croniche, l’inquinamento ambientale e atmosferico, le radiazioni ionizzanti e l’esposizione ai raggi ultravioletti)”.

“Quando una persona è a rischio di sviluppare un certo tipo di tumore, – continua il Prof. Ettoreè dovere del medico consigliarle i test raccomandati per la diagnosi precoce della malattia. Rispetto all’incontro tra il medico e il suo assistito, però, è stato dimostrato che si possono ottenere risultati più generalizzati grazie allo screening di popolazione. In un programma di screening organizzato, l’azienda sanitaria invita direttamente l’intera fascia di popolazione ritenuta a rischio di sviluppare una certa malattia, offrendo gratuitamente il test ed eventuali approfondimenti. L’adesione al programma è del tutto volontaria.

Ma è fondamentale che le donne non cestinino l’invito, ad oggi infatti purtroppo partecipa solo il 30% della popolazione.

I programmi di screening si sono dimostrati efficaci nel cambiare la storia naturale dei tumori della mammella, della cervice uterina e del colon retto. In alcuni casi, lo screening riesce a evitare l’insorgenza del tumore, in altri può salvare la vita”.

IL RUOLO DELLE DONNE NELLA SOCIETÀ

Nel corso della serata si è parlato anche del ruolo delle donne nella società e della necessità di contrastare tutto ciò che lede la persona.

Il problema della violenza di genere non si può risolvere soltanto in via giudiziaria – afferma Marisa Scavo -. In via giudiziaria il processo ha sempre un inizio e una fine, perché molto spesso le misure cautelari vengono poi modificate nel corso del processo. Bisogna comprendere e non accusare la magistratura, perché è un fenomeno che non si può risolvere soltanto in ambito giudiziario dove però, certamente, rimane una tematica da affrontare con grande professionalità, competenza e tempestività”.

Noi a Catania lavoriamo in maniera abbastanza scrupolosa, ma è chiaro che l’evento imprevedibile, diventa appunto imprevedibile nonostante le misure cautelari che si possano adottare nell’ambito del procedimento”.

Interessanti tutti gli interventi dei medici presenti dell’Arnas Garibaldi di Nesima a Catania, che hanno dimostrato ancora una volta la qualità dei medici siciliani.

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