Negli ultimi anni le tecniche di procreazione assistita hanno avuto un boom. Quali sono queste tecniche e a che età le donne decidono di sottoporsi alla fecondazione assistita? Vediamo di cosa si tratta.
COS’È LA FECONDAZIONE ASSISTITA
Le tecniche di fecondazione assistita prevedono la manipolazione degli spermatozoi, degli ovuli o degli embrioni in laboratorio allo scopo di procurare la gravidanza e sono generalmente suddivise in: tecniche di primo livello, di secondo e terzo livello.
INSEMINAZIONE INTRAUTERINA
Nella prima categoria rientra l’inseminazione intrauterina che consiste nella selezione degli spermatozoi più attivi, selezionati attraverso un campione di sperma e successivamente impiantati nell’utero. I medici impiantano lo sperma nell’utero al momento dell’ovulazione. È meno efficace della fecondazione in vitro, ma è molto meno invasiva e meno costosa.
FECONDAZIONE IN VITRO
Nell’ambito della fecondazione in vitro è possibile distinguere la tecnica FIVET, “Fecondazione in Vitro con Embryo Transfer” dalla tecnica ICSI “Iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo“.
Quest’ultima tecnica è particolarmente indicata nei casi in cui gli spermatozoi presentino seri problemi di motilità o una morfologia carente.
La FIVET, invece, può essere utilizzata per trattare l’infertilità quando la causa è non identificata. Normalmente prevede:
• la stimolazione delle ovaie;
• il recupero degli ovuli rilasciati;
• la fecondazione degli ovuli su una piastra di coltura e dopo circa 2-5 giorni l’impianto dell’embrione nell’utero della donna.
Sempre più frequentemente, alcuni embrioni vengono congelati in azoto liquido per essere usati in un secondo momento se la gravidanza non avviene subito.
FIV GENETIC
Una fra le tecniche di fecondazione assistita più all’avanguardia è la FIV Genetic, che unisce i vantaggi della fecondazione in vitro con quelli derivanti dalla diagnosi genetica pre-impianto. Quest’analisi cromosomica consente di aumentare del 70% le percentuali di successo dopo il transfer.
Per le coppie lesbiche e per le donne senza partner è più difficile accedere alla fecondazione assistita in molti paesi europei, e lo è ancora di più per le persone transessuali. La Francia, ad esempio, ha consentito l’accesso alla procreazione assistita a queste categorie di persone solo nel giugno 2021, mentre in Norvegia le donne single possono ricorrere a questa procedura già dal 2020.
FECONDAZIONE ASSISTITA ETEROLOGA
Le opzioni disponibili di fecondazione assistita in Italia sono aumentate, invece, in seguito alla pronuncia della Corte Costituzionale del 2014, che ha consentito di superare il precedente divieto previsto dalla legge 40 sulla fecondazione assistita eterologa.
Con quest’ultima lo spermatozoo o l’ovulo non appartengono a uno dei futuri genitori ma a un soggetto terzo che ha la funzione di donatore. Gli ovuli donati sono fatti fecondare dagli spermatozoi del partner maschile della coppia e gli embrioni ottenuti vengono successivamente trasferiti nell’utero della ricevente.
Qualora i problemi di fecondità derivino dal partner maschile della coppia, è possibile procedere ad una fecondazione eterologa attraverso lo sperma di un donatore. I campioni oggetto della donazione sono sottoposti ad una quarantena di 6 mesi per escludere la presenza di malattie a trasmissione sessuale.
A QUALE ETÀ SI FA RICORSO ALLA PROCREAZIONE ASSISTITA?
Le donne che decidono di sottoporsi a tecniche di procreazione assistita hanno un’età sempre più avanzata, e alcune vi accedono a un’età in cui è relativamente difficile rimanere incinte in modo naturale.
Nella maggior parte dei paesi l’età massima si aggira sui 50 anni. Esemplare la Grecia, dove il limite è stato esteso ai 52 anni fino a giugno 2023, a causa dei ritardi nell’erogazione dei trattamenti provocati dalla pandemia da Covid-19.
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